Era un rifugio antiaereo: ora è un lago incastonato in una caverna multicolor

Condividi

Tempo di Lettura: 3 minuti

Loading

Condividi
Tempo di Lettura: 3 minuti

Immaginate di entrare all’interno di una grotta. Fatto? Beh, probabilmente la vostra mente vi sta suggerendo immagini sicuramente belle ma altrettanto sicuramente piuttosto scure, con rocce nude e grigie a circondarvi, in un trionfo di asettica semplicità. Bene, adesso accantonate questa fantasia e provate a figurarvi, invece, una caverna ricca di colori, con un lago fresco e brillante al centro a riflettere ogni sfumatura e a renderla ancora più intensa: avrete un’idea di quella che è la Reed Flute Cave.


La Reed Flute Cave e la sua formazione

Questa particolarissima caverna si trova in Cina, precisamente nella città di Guilin. Per chi non lo sapesse, questa città è molto famosa per il suo paesaggio punteggiato da una serie di colline calcaree carsiche, ossia quel tipo di formazioni che si plasmano nel tempo grazie al modellamento superficiale e sotterraneo delle acque. A Guilin ci sono ben due laghi naturali e molto ampi che hanno contribuito a modificare l’ambiente circostante e a creare una topografia carsica variegata e interessante.

L'interno della Reed Flute Cave

Uno degli esempi più affascinanti è proprio la Reed Flute Cave, la cui formazione sembra risalire a circa 180 milioni di anni fa, come risultato dell’erosione idrica che ha consumato lo strato di roccia calcarea sulla superficie terrestre. Erodendo questi strati, l’acqua ha creato delle crepe e con il passare del tempo il suo filtraggio e il suo passaggio ha creato varie stalattiti e stalagmiti intrecciate e imponenti.

Il nome, il ruolo e la fama della caverna

Ma come mai questa grotta è diventata così speciale? È presto detto: durante la seconda guerra mondiale si è trasformata in uno dei luoghi più sicuri dove nascondersi durante i bombardamenti. Circondata dalla pace e dal silenzio, ha preso il nome dalle canne di bambù che con il vento si trasformavano (e si trasformano) in “flauti”, in grado di suonare in modo dolce e rasserenante. L’ingresso alla caverna era per altro perfettamente mimetizzato, di conseguenza la caverna è stata in grado di accogliere centinaia di persone senza pericoli in quei tempi funesti e disastrosi.

Laghetto della Reed Flute Cave

Visitandola sia per necessità che, una volta finita la guerra, semplicemente per ammirarne bellezza e complessità, diverse persone hanno cominciato inoltre ad attribuire alle diverse formazioni della grotta dei nomi particolari, che sono diventati leggendari: un’alta formazione rilucente per via delle brillanti tracce calcaree è stata ribattezzata Palazzo di Cristallo, mentre un’area più raccolta con stalattiti acuminate è stata ribattezzata Pagoda del Drago.

A un certo punto, c’è chi ha iniziato a sostenere che una delle delle stalattiti giganti della Pagoda del Drago fosse la lancia magica di un Re citato nel classico buddista cinese, Viaggio in Occidente: inutile dire che grazie a tutte queste suggestioni, la fama della Reed Flute Cave ha fatto il giro del mondo.

L’installazione luminosa

Dagli anni Sessanta in poi, all’interno della grotta è stato installato un sistema di illuminazione artificiale che difficilmente resta sempre uguale: se prima venivano usate luci e lampadine statiche di ogni colore dell’arcobaleno, oggi la caverna conta su una serie di luci led RGBW (che cambiano dunque colore) in grado di cambiare drasticamente l’atmosfera.

Le stalattiti e le formazioni della Reed Flute Cave

Se state pensando di visitarla, tenete presente che la caverna è lunga ben 240 metri ed è divisa, come abbiamo già accennato, in una serie di sezioni: per visitarla dunque servono almeno due ore. La buona notizia è che è aperta tutti i giorni, tutto l’anno, dalle 8.00 alle 17.30 e difficilmente è affollata, a meno che non la si visiti durante le festività nazionali. È facilmente raggiungibile dal centro di Guilin ed è adatta a tutti, compresi bambini e anziani, ma è consigliato indossare una felpa o un maglione per via del fresco e dell’umidità.

Loading