Emergenza Coronavirus, ecco come hanno risposto gli Istituti Maugeri

Condividi
Tempo di Lettura: 2 minuti

melazzini

Melazzini (Ics Maugeri): "Abbiamo puntato su controlli rigorosi, investimenti e riorganizzazione interna basata su precisi protocolli"

Share on facebook

Share on twitter

Share on whatsapp

Share on email

Share on print

ROMA – Nella Giornata Mondiale della Sicurezza Sanitaria (World Patient Safety Day – 17 settembre), gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri – una delle più autorevoli realtà di diagnosi, cura, ricerca e prevenzione, con 20 sedi in tutta Italia – ha comunicato di aver investito 3,7 milioni di euro in dispositivi vari di protezione individuale (novecentomila mascherine, un milione di camici protettivi, 18 milioni di guanti) nella fase più intensa della pandemia da Coronavirus.

“La Giornata del 17 settembre, che richiama a organizzazioni, operatori e cittadini nel nostro Paese e in tutto il mondo, il valore della sicurezza sanitaria – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Mario Melazzini – in Maugeri è diventata occasione per un preciso bilancio su come questo delicatissimo tema sia stato affrontato nell’emergenza COVID. I numeri che oggi presentiamo certificano il grande impegno profuso, con gli Istituti lombardi e del Piemonte in prima linea, e rigorosi protocolli di sicurezza in tutti i nostri Istituti presenti sul territorio nazionale. Per garantire la salute dei pazienti e dei lavoratori abbiamo recepito ogni direttiva, talvolta anticipando l’adozione di misure sempre più stringenti per migliorare la sicurezza. Siamo pertanto molto soddisfatti di quanto fatto per i pazienti e per il nostro personale, che ringraziamo sempre per l’impegno e la dedizione, anche grazie alla creazione apposita di un gruppo multidisciplinare sotto la direzione sanitaria centrale guidata da Maria Gigliola Rosignoli”.

Negli Istituti Maugeri si è lavorato sulla pandemia già da fine febbraio, quando sono stati segnalati i primi casi nel lodigiano e si è preceduto, in maniera organica a riorganizzare l’attività sanitaria sulla base delle indicazioni ministeriali e regionali. Oltre alla fornitura di Dpi appropriati al personale e alla sua formazione, Maugeri ha messo in campo una vasta riorganizzazione dei reparti che si è declinata in attività edilizie e di posa di nuova segnaletica, per delineare e separare le “aree rosse”, con pazienti COVID, e quelle “COVID free”, creando appositi percorsi, in una continua sanificazione degli ambienti. Importanti cambiamenti hanno interessato ovviamente la turnistica del personale, per il quale è stata intensificata la sorveglianza sanitaria (con tamponi e test sierologici), assicurando un servizio di counseling psicologico per il necessario sostegno per gli operatori impegnati nell’emergenza. Malgrado si trattasse di convertire strutture con una mission prevalentemente riabilitativa in ospedali per acuti, gli istituti ICS Maugeri hanno risposto all’emergenza in tempi rapidissimi e assicurando una qualità di cura del COVID appropriata, in linea con il protocollo di trattamento della Organizzazione Mondiale della Sanità.

Share on facebook

Share on twitter

Share on whatsapp

Share on email

Share on print

Leggi anche:


Alessandro_Beux


Sport, da fisioterapisti a dietisti nei club solo se iscritti agli albi professionali


melazzini


Emergenza Coronavirus, ecco come hanno risposto gli Istituti Maugeri


medico_certificato_medici


VIDEO | Triage telefonico, i pediatri: “Parlarne di più per usarlo meglio”




Coronavirus, Bartoletti: “Con l’apertura delle scuole, studi medici sotto pressione”




Anestesisti e rianimatori in tour per raccontare la professione in prima linea




Coronavirus, 1.452 nuovi contagi su 100.607 tamponi. I morti sono 12

L'articolo Emergenza Coronavirus, ecco come hanno risposto gli Istituti Maugeri proviene da dire.it.

Loading