Dopo la rissa a Montecitorio la ressa attorno alla ‘grana’ del Governo Conte

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L'editoriale di Nico Perrone per DIre Oggi Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


ROMA – Tutti gli scienziati sono in campo per, dati alla mano, tranquillizzare i cittadini: il trend dei contagi è in discesa. Ora tutta l’attenzione, di Governo, politici, imprenditori e parti sociali, è spostata sulla ripartenza, su come fronteggiare il crollo dell’economia, salvaguardare posti di lavoro e garantire il necessario ai tanti che ancora sono fermi e non hanno nulla per tirare avanti. Qui si giocherà la vita del Governo Conte, sul tempo che ci vorrà per far arrivare a destinazione le risorse promesse.

Già gli imprenditori, con in testa il loro nuovo leader Carlo Bonomi, hanno smesso la grisaglia e indossato abiti da battaglia. Vogliono i soldi promessi, subito e senza che lo Stato si impicci troppo. Sono loro che creano e garantiscono il lavoro, quindi che li si lasciasse liberi di fare senza tanti intralci. Non sono soli, vogliono risorse le parti sociali, i rappresentanti delle mille categorie giù giù fino ai semplici cittadini.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ben presente i problemi che ha davanti, a partire dalla burocrazia che ancora sta ammazzando le tante domande di aiuto a colpi di certificati richiesti. Conte ha promesso che interverrà con un provvedimento proprio per snellire, accelerare e dare ossigeno a tutti. Sa bene che proprio sulla rapidità si gioca la sua poltrona e il futuro del governo. E dopo la rissa di ieri a Montecitorio, oggi Giancarlo Giorgetti, vera forza della Lega nordista, è tornato in campo con un’ampia intervista. Giorgetti, da tempo, è l’altra voce della Lega, quella che non segue la rabbia e il contrasto quotidiano con i nemici di turno cara al leader Matteo Salvini.

Giorgetti è da sempre attento a non rompere definitivamente con chi al momento ha le leve del comando, soprattutto in questo momento che su al Nord tante imprese, grandi e piccole, hanno un bisogno urgente di essere aiutate. Parla con tutti, e con tutti i suoi ragionamenti sono ispirati al buon senso e all’interesse comune. Giorgetti e Luca Zaia, il potente Governatore del Veneto, sono l’altra anima leghista, quella più istituzionale, quella che si misura con la politica che offre risposte, si batte per ottenere e cambiare e non solo per urlare e mandare a quel paese. Non è il momento, ma quando sarà evidente che con il messaggio di Salvini il Nord è destinato a perdere forza e potere, in tanti sono pronti a scommettere che la Lega ripartirà proprio da loro due.

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