Del Re: “Abbiamo lavorato senza sosta per la liberazione di Silvia Romano”

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Lo ha dichiarato all'agenzia DIRE Emanuela Del Re, viceministra agli Affari esteri con delega alla Cooperazione internazionale Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


ROMA – “Stiamo provando una grandissima gioia, una forte emozione. Finalmente si e’ conclusa per il meglio una storia cosi’ dolorosa, che ci ha tenuto tutti col fiato sospeso per mesi. E posso confermare che a questo risultato siamo arrivati grazie a un lavoro senza sosta”. Cosi’ ha dichiarato all’agenzia DIRE Emanuela Del Re, viceministra agli Affari esteri con delega alla Cooperazione internazionale.

Il commento giunge poco dopo la notizia, diffusa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, della liberazione di Silvia Romano, la cooperante lombarda sequestrata a Chakama, in Kenya, il 20 novembre del 2018, mentre era impegnata con una piccola ong italiana.

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Del Re evidenzia “la grande mobilitazione” che si e’ creata in Italia dopo il sequestro della 24enne, affinche’ “non venisse dimenticata e si agisse per la sua liberazione”. Una liberazione che alla fine e’ arrivata “grazie al grandissimo impegno della nostra intelligence e della Farnesina. In questi mesi- continua- si e’ lavorato senza sosta e anche quando poteva sembrare che intorno a questo caso fosse caduto il silenzio e non si stesse facendo nulla, in realta’ il lavoro stava proseguendo. Posso garantire che si trattava di un silenzio opportuno, volto a tutelare la sicurezza di Silvia”.

Emanuela Del Re, viceministra agli Affari esteri con delega alla Cooperazione internazionale, ricorda il suo ultimo viaggio in Kenya, a novembre scorso: “Con i rappresentanti delle istituzioni ho parlato del caso di Silvia Romano per sollecitare un impegno, e mi fu garantito che per loro il caso di Silvia era una assoluta priorita’ nazionale”. Una promessa che per Del Re e’ stata mantenuta: “da parte di Nairobi c’e’ stata grande consapevolezza e collaborazione“.
Infine, un cenno ai giovani e al mondo della cooperazione allo sviluppo: “quello che e’ capitato a Silvia Romano e’ un caso per fortuna raro- prosegue la viceministra- che non deve scoraggiare i nostri giovani a fare simili esperienze. Voglio ricordare che ci sono tantissime persone che lavorano in contesti difficili, di conflitto. La cosa fondamentale e’ garantire la loro sicurezza”.

L’esempio di Silvia Romano secondo il vicecapo della Farnesina “dimostra di quanta forza di volonta’ sono dotati i nostri giovani, e di quanto sia bello credere nel sociale”. Proprio la recente epidemia di coronavirus “ci ha insegnato l’importanza del servizio svolto da persone come Silvia: empatiche, solidali, che rendono grande il nostro Paese”.

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