Cristiana Capotondi è “Margherita delle stelle” su Rai1

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Tempo di Lettura: 4 minuti ROMA (ITALPRESS) – Nel 1964 a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste arrivò per la prima volta una donna: era Margherita Hack che vi rimase fino al 1987, portandolo a una fama internazionale. A raccontarci chi fosse la Hack, ripercorrendo gli anni meno noti della sua vita a partire dall’infanzia e dall’adolescenza, arriva su Rai1 (martedì […]

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 1964 a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste arrivò per la prima volta una donna: era Margherita Hack che vi rimase fino al 1987, portandolo a una fama internazionale. A raccontarci chi fosse la Hack, ripercorrendo gli anni meno noti della sua vita a partire dall’infanzia e dall’adolescenza, arriva su Rai1 (martedì 5 marzo, in prima serata) Margherita delle stelle, film ispirato al libro “Nove vite come i gatti” scritto dalla stessa scienziata insieme a Federico Taddia, prodotto da Minerva Pictures e Rai Fiction e diretto da Giulio Base. «E’ il biopic di una grande donna che riscopre il genio femminile italiano – afferma la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati – Margherita Hack ha fatto la storia della fisica in Italia, parlando a tutti in maniera popolare. E’ stata una donna libera in maniera totale ma non trasgressiva e molto ironica. Le dobbiamo moltissimo, noi donne ancora di più».
La storia, dicevamo, parte dall’infanzia di Margherita, trascorsa nella natia Firenze, dove la ragazzina incontra Aldo, un bimbo timido e malaticcio che, però, ben presto si trasferisce. Lo ritroverà all’università, alla facoltà di fisica, quando lei è già “diversa” dalle altre ragazze, grazie all’educazione alla libertà trasmessale dai genitori pur negli anni del regime fascista: non indossa le gonne, ama lo sport, è vegetariana e non rinuncia mai a dire la sua. I due giovani si innamorano e si sposano e il loro matrimonio durerà felicemente per tutta la vita.
A spiegare la strada scelta per raccontare la vita lunga e felice della Hack è la sceneggiatrice Monica Zapelli: «Abbiamo messo l’accento sul romanzo di formazione che non si trova altrove dove, invece, ci sono i suoi libri, le sue interviste. Nel servizio pubblico è importante raccontare una formazione come la sua, vorrei che fossero le famiglie insieme a vedere il film». Attenzione, però, non si tratta di un “santino”: «Margherita aveva dei difetti. Ad esempio, decide di leggere il giuramento al Duce quando glielo chiedono perchè le piaceva essere applaudita. E, poi, era una studentessa svogliata che ha studiato fisica solo perchè lo faceva la sua amica». Inoltre, aggiunge sorridendo il regista Giulio Base, «bestemmiava spesso ma questo, certo, non potevamo raccontarlo!».
A interpretare la grande astrofisica è Cristiana Capotondi che definisce questa esperienza «un viaggio verso le stelle. La sua vita è una metafora della nostra. Dobbiamo tutti puntare la stella giusta, cioè mettere le nostre energie in ciò che è più adatto a noi». A proposito di formazione l’attrice aggiunge: «Margherita non si è sottratta alla forza, anche dolorosa, dell’educazione che le è stata data e che la poneva in contraddizione con le compagne di scuola». Quegli stessi «codici di comportamento sono quelli che l’hanno portata a sposare Aldo che la prende per mano e la accompagna verso la stella giusta. La sua storia di realizzazione passa anche per l’altro e questo film restituisce l’importanza del rapporto con l’altro. Viviamo centrati sull’io ma io dagli altri ho imparato sempre tanto». Sul tema della coppia, la Capotondi aggiunge: «Quello che leggiamo oggi sui giornali è una carneficina, non c’è amore, non c’è complicità. La storia di Margherita insegna che si può mettere da parte il proprio ego per l’altro. Aldo ha avuto la forza di proiettare se stesso in Margherita e il percorso di lei è diventato anche il suo percorso. Lui ha scritto dandole la semplicità per arrivare a tutti con concetti difficili. Senza di lui, forse, non sarebbe stata la divulgatrice che è stata».
A interpretare Aldo De Rosa è Flavio Parenti: «In questa storia è tutto anticonvenzionale, non solo il matrimonio: una donna che insegue il proprio desiderio, i genitori vegetariani quando non si sapeva nemmeno cosa volesse dire e Aldo che si mette al servizio dell’amore e della sua donna. E’ una storia importante culturalmente perchè mette in scena idee di possibilità per le generazioni future». Per l’attore, «Aldo è una poesia, un uomo raro pieno di amore. C’è una grande nobiltà d’animo in quello che lui ha fatto. Insomma, stavolta dietro una grande donna c’è un grande uomo».
Oltre all’amore, naturalmente, c’è la scienza: «Io lavoro con molte associazioni e vedo che fino ai 16 anni molte ragazze desiderano studiare le materie scientifiche poi dirottano verso altro. Mi sembra difficile che si tratti sempre di un cambio repentino di idee, è piuttosto un problema culturale» riprende la Capotondi, che sottolinea anche l’importanza avuta dallo sport nella vita della Hack: «Grazie allo sport lei ha imparato a non vergognarsi di vincere». Lei stessa, del resto, è una grande sportiva e gioca a calcio: «Lo sport mi consente di vivere all’aria aperta. Il calcio è un mondo maschile? Sì ma non è solo un problema di genere, è anche generazionale perchè è abitato da uomini che vivono lì da almeno quattro decenni. Io affronto questo con le armi della gentilezza, dell’ironia e della comprensione per raccontare agli uomini cosa sono diventate le donne. Dobbiamo comprendere da dove arriviamo e anche le loro fragilità, anche se non sempre riesco a fare esercizio di gentilezza».
Come tutti i ruoli, anche quello di Margherita Hack le ha lasciato qualcosa: «Da neo-genitore (di Anna che ha un anno e mezzo, ndr) la consapevolezza che molto di ciò che faranno i nostri figli si determina nei primi anni di vita. Perciò un senso di responsabilità e anche di timore». Un’ultima parola è sull’ateismo della grande scienziata: «Era atea ma aveva un dubbio, un perchè al quale il Big Bang non bastava. Però lo spirito di conoscenza non le faceva accettare la risposta più scontata e, cioè, che è stato Dio ad accendere quella miccia. In ogni caso ha amato molto il Creato e l’ateismo non le aveva tolto la contemplazione che ci unisce al tutto».
“Margherita delle stelle” è prodotto da Minerva Pictures e Rai Fiction. Nel cast ci sono anche Cesare Bocci e Sandra Ceccarelli nei panni dei genitori della scienziata.
-foto ufficio stampa Rai –
(ITALPRESS).


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