Covid, Sileri: “Un occhio di riguardo per le persone famose? Idiozia”

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Il viceministro della Salute parlando di calcio dice: "Una 'bolla' in stile NBA anche per la Serie A? La vedo molto difficile"

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ROMA – “Faccio fatica nel credere che ci sia stato un occhio di riguardo per le persone famose malate. Durante la prima ondata abbiamo avuto più di 145mila ricoveri e abbiamo cercato di salvare tutti coloro che potevamo”. Così il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, interpellato sul fatto che i personaggi noti avrebbero avuto un’attenzione migliore rispetto alle altre persone negli ospedali, nel corso del programma televisivo ‘Tiki Taka – La Repubblica del pallone‘, in onda ieri sera in seconda serata su Italia 1.

“La stessa cosa stiamo facendo adesso- ha proseguito Sileri- e questa cosa che è stata scritta è un’idiozia. Chi studia medicina ha un unico obiettivo: curare le persone, indipendentemente dal loro credo, dalla loro religione e dal loro ceto. Hanno davanti delle persone e le persone si curano tutte alla stessa maniera”.

LEGGI ANCHE: Il calcio si chiuda in una ‘bolla’ così aiuta l’Italia

“UNA ‘BOLLA’ SERIE A STILE NBA? LA VEDO MOLTO DIFFICILE”

“Una ‘bolla’ in stile Nba anche per la Serie A? La vedo molto difficile. Certo, se crei un’oasi dove non c’è uno scambio con l’esterno quei soggetti all’interno della bolla sarebbero ovviamente protetti. Ma credo sia più conveniente aspettare l’esito delle misure che sono state instaurate e che stanno avendo i primi effetti“, dice il viceministro della Salute.

“Ora il passo successivo sarà ridurre la pressione nei nostri ospedali– ha proseguito- e ovviamente ridurre il numero dei decessi che è ancora molto alto. Queste misure sicuramente porteranno a ulteriori passi avanti e da gennaio e febbraio la strada sarà più in discesa”.

“CONTAGI TRA CALCIATORI? IN LINEA CON POPOLAZIONE GENERALE”

“Credo che l’andamento dei contagi nel calcio sia in linea con quello della popolazione generale, soprattutto con quella giovanile”. Pierpaolo Sileri spiega: “I calciatori devono usare le stesse regole di tutte le altre persone– ha proseguito Sileri- quindi il distanziamento e l’uso della mascherina. Molti però sono positivi e non malati e verosimilmente facendo tantissimi controlli è più probabile scoprirne la positività”.

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