Coronavirus, Basilicata prima a uscire dall’emergenza il 21 aprile

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In generale nel Sud Italia l'azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare ad avvenire tra la fine del mese di aprile e l'inizio di maggio Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


POTENZA – A uscire per primi dal contagio da Covid-19 sarebbero la Basilicata e l’Umbria. Il dato emerge dalle proiezioni rese note in mattinata dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni Italiane che, per la Basilicata, indica come data domani 21 aprile. La Basilicata il 17 aprile contava un solo caso positivo, mentre è di oggi la notizia dei contagi zero alla data di ieri 19 aprile. Le ultime a lasciarsi le spalle la condizione emergenziale sarebbero le regioni del Centro-Nord dove il contagio è iniziato prima. In generale nel Sud Italia l’azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare ad avvenire tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio. Le proiezioni effettuate evidenziano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla cosiddetta fase 2 dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da regione a regione. Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, secondo l’osservatorio, potrebbe riportare indietro le lancette della pandemia e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati.

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Una mascherina di protezione, anche con visiera, che si compra una volta sola e non si getta perche' e' riutilizzabile all'infinito. 'Drop', questo il suo nome, ideata a Ragusa e pronta per la produzione dalla fine del prossimo mese di maggio, e' frutto del Centro di ricerca e sviluppo della Cappello Group, azienda che ha creato innovazioni applicate alle energie alternative e al trattamento delle superfici dei metalli. "Il progetto - spiega una nota - risolve due problemi dell'emergenza Covid-19: supera, con un unico acquisto, la difficolta' di reperire grandi quantita' di mascherine monouso e riduce l'impatto sull'ambiente non dovendo smaltirle subito dopo l'utilizzo". Secondo l'azienda "lo spirito dell'iniziativa e' anche quello di esorcizzare la paura del contagio trasmesso dalle 'gocce' di chi e' positivo al coronavirus". Da qui il nome 'Drop' ('goccia', in inglese) e il design del frontale a forma di goccia. Il Centro di ricerca e sviluppo della Cappello Group ha creato una mascherina riutilizzabile. Depositato il brevetto europeo, la Cappello Group sta organizzando l'ampliamento dell'attivita' con la realizzazione della linea di produzione, che avviera' a fine maggio "in piena sicurezza con 30 unita' lavorative dirette e dell'indotto e con una capacita' di fornire al mercato alcune migliaia di pezzi al giorno. I primi esemplari di 'Drop', per un valore commerciale pari a 100mila euro, saranno donati dall'azienda alla Protezione civile regionale della Sicilia, agli ospedali di Ragusa, Vittoria e Modica e al Comando dei vigili del fuoco della provincia di Ragusa. "Quella che stiamo vivendo e' una vera tragedia e non potevamo stare a guardare - dice Giorgio Cappello, Ceo della Cappello Group - ma non volevamo nemmeno agire d'impulso, rischiando di vanificare il nostro apporto con una maschera non regolamentata e soprattutto poco sicura. Abbiamo, quindi, individuato le caratteristiche di un prodotto realmente efficace, riutilizzabile, economicamente vantaggioso e a basso impatto sull'ambiente. Abbiamo fatto innovazione utilizzando risorse umane, tecnologie e materie prime disponibili sul territorio nazionale senza dipendere da altre filiere industriali al di fuori dei confini italiani. In sintesi, abbiamo creato un prodotto 'autoctono' come forma di espressione imprenditoriale finalizzata alla salvaguardia della salute pubblica. Questa e' la storia di 'Drop': 100% made in Italy".

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