Coldiretti Puglia: “37,8% dei pensionati senza risparmi entro l’autunno”

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È quanto emerge da una elaborazione dell'Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Bankitalia in riferimento al crollo del Pil in Italia nel 2020 Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


BARI – Il 37,8 per cento dei pensionati finira’ i soldi e si ritrovera’ senza risparmi per pagare cibo, riscaldamento e debiti vari entro l’autunno innescando una bomba sociale. È quanto emerge da una elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Bankitalia in riferimento al crollo del Pil in Italia nel 2020, diffusa nel corso del consiglio direttivo dei pensionati di Coldiretti Puglia.

“Un laboratorio di idee nel settore agricolo che possa attivare, mediante servizi molto innovativi e attraverso la condivisione con le donne e i giovani, attivita’ di welfare rivolte agli anziani e alle famiglie, in modo che le imprese agricole possano rappresentare una risorsa utile per rafforzare la rete di protezione nelle campagne e consentire una migliore qualita’ della vita nelle aree rurali, anche in un periodo difficile del post Covid. Le pensioni aiutano i bilanci per piu’ di una famiglia su tre con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficolta’”, ha detto Angelo Marseglia, presidente dei pensionati di Coldiretti Puglia.

“In Puglia sono circa 210mila i pensionati da lavoro autonomo – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – che stanno vivendo un momento di grande difficolta’, ma che, nonostante tutto, sono impegnati nel presidio territoriale nelle aree rurali dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarieta’. Secondo i dati dell’analisi territoriale dell’Istat sui trattamenti pensionistici, esiste una disparita’ di trattamenti nelle aree rurali alla quale si aggiunge la carenza di servizi sociali che rende piu’ complessa la vita degli anziani”. Da qui la necessita’ di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni piu’ basse, e’ emerso nel corso del Consiglio direttivo di Coldiretti Pensionati, eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti e autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilita’ e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

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