Cirio “Danno enorme per sci, ora si passi dalle parole ai fatti”

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ROMA (ITALPRESS) – La notizia è arrivata “ieri sera alle ore 19.00. Vuol dire a 12 ore dall’apertura degli impianti di sci. E’ questo il tema reale di questa situazione. Siamo consapevoli che la tutela della vita viene prima di ogni interesse, ma la decisione del ministro Speranza è basata su dati tecnici e numeri di contagio che Roma aveva da mercoledì. Si è aspettato fino a domenica a bloccare la riapertura degli impianti, senza considerare che fuori dai palazzi romani c’è un mondo reale, fatto di persone reali che hanno assunto dipendenti e venduto skipass, famiglie che hanno organizzato le ferie, una serie di situazioni di cui il ministro ha dimostrato di non avere consapevolezza e rispetto”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24 il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, parlando del provvedimento che ha prorogato la riapertura degli impianti sciistici, arrivato ieri a poche ore dalla data prevista per la ripartenza.
“Non ci sono state- ha spiegato – interlocuzioni formali, se non scambi di messaggi, ma non è stata convocata, come di solito accadeva, una Conferenza Stato Regioni, un incontro quantomeno con le regioni del nord che hanno il sistema sciistico nei loro territori. Siamo stati bersagliati da comunicati stampa di tecnici, il Cts, consulenti, che annunciavano chiusure creando un panico culminato in questa ordinanza surreale. Surreale perchè mondo della neve ha ricevuto dallo stesso Cts il 4 febbraio, dieci giorni fa, il via libera ad aprire il 15. Il Cts gli ha detto anche con quali regole, quali costi assumere, in che modo aprire”.
“Venerdì – prosegue- il Cts ha espresso questi dubbi e i dubbi sono legittimi. Ma mi chiedo, se aveva questi dati da mercoledì, perchè non farlo prima? Non è questione di contestare il merito, la vita viene prima, ma il metodo. Non si può accettare che qualcuno pensi che lo sci sia un gioco, uno sport. E’ un’azienda, la prima azienda turistica della nostra regione, come di altre regioni d’Italia”.
“Questo ci dimostra – ha aggiunto poi – come il meccanismo dei colori, che è un meccanismo giusto che difendo, è qualcosa che non può essere fatto il venerdì sera, deve essere anticipato. I dati si conoscono già dal mercoledì: è necessario che si anticipi la decisione e la si comunichi alle persone”.
Sulla possibilità di chiedere un incontro a Draghi come Regioni dice: “Lo faremo, il presidente Bonaccini è stato molto chiaro come presidente della Conferenza delle Regioni. Per organizzarci al meglio ho convocato una giunta straordinaria questa mattina, per muovere i primi passi formali verso il presidente Draghi”.
“Il danno – ha detto – è enorme. Le stazioni sciistiche, che non lavorano da un anno, se avevano altri quattro soldi li hanno spesi per prepararsi all’apertura di oggi, nel rispetto delle regole che Roma aveva dato. Siamo allibiti e mi rivolgo al presidente Draghi: voglio vedere l’ordinanza di Speranza come l’ultimo atto del Governo Conte, non posso e non voglio vederlo come primo atto del suo Governo. A lui chiedo che la tutela reale di queste imprese passi dalle parole dei mesi passati ai fatti di oggi”.
(ITALPRESS).


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