Cinema, Franceschini: “Ingresso Cdp in Cinecittà, sarà la Hollywood europea”

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Con l'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti in Cinecittà il ministro della Cultura lavora per "una grande operazione industriale"

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ROMA – “L’ipotesi su cui stiamo lavorando e’ che il gruppo Cdp entri in Cinecitta’. Questo consentira’ di conferire a Cinecitta’ un’area grande come quella attualmente occupata dagli studios. Un’area di proprieta’ di Cdp, che confina con Cinecitta’ e che consentirebbe di raddoppiarne gli spazi e allo stesso tempo di far entrare un partner industriale, ovvero Cdp o le sue societa’. Stiamo costruendo le condizioni per un salto di qualita’ assoluto: una grande operazione industriale per l’Italia e per Roma. Non e’ fuori luogo parlare di Hollywood europea“. Cosi’ il ministro per i Beni e le Attivita’ culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, in un’intervista al quotidiano Il Sole 24 Ore, in cui illustra alcuni dei punti salienti riguardanti i settori della cultura e dello spettacolo della prossima legge di Bilancio firmata ieri dal Capo dello Stato e dai prossimi giorni in discussione al Parlamento.

“Ci troviamo in un momento in cui si stanno incrociando elementi che preparano una stagione di forte sviluppo del cinema e dell’audiovisivo in Italia“, ha risposto ancora il ministro a una domanda riguardo le accresciute risorse per il cinema previste dalla legge di Bilancio.

“Per esempio- ha aggiunto- la crescita mondiale dell’audiovisivo, con la moltiplicazione delle piattaforme. Poi ci sono le risorse messe in campo dal 2016 per il tax credit del cinema, che hanno aumentato in maniera significativa l’attrattivita’ del nostro Paese. A partire dal 2016 il fondo per il cinema, che alimenta i crediti d’imposta, e’ arrivato a 400 milioni di euro. Quest’anno per far fronte all’emergenza abbiamo aggiunto 150 milioni, cosi’ da portare l’aliquota del tax credit dal 30 al 40 per cento. Con la legge di bilancio- ha aggiunto ancora Franceschini– le risorse del fondo cinema aumentano di 240 milioni, passando a 640 milioni totali l’anno. Questo ci consentira’ di mantenere in via strutturale il credito d’imposta al 40 per cento”.

Il ministro ha poi annunciato nuove risorse per l’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto di beni dichiarati di interesse culturale e ricordato la proroga della legge Bray per le fondazioni lirico sinfoniche, resa necessaria dal momento che “gli enti lirici vanno molto meglio del passato”. E infine: “Tanti sono risanati- ha specificato Franceschini– pero’ conservano un debito assai impegnativo ed e’ quello che ora dovremo affrontare”.

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Da Dire.it

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