Ciclismo: chi sono Bettiol e Trentin, le due punte italiane ai Mondiali

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epa10066859 Italian rider Alberto Bettiol of EF Education Easypost in action during the 10th stage of the Tour de France 2022 over 148,5km from Morzine to Megeve, France, 12 July 2022. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

Le speranze del ciclismo italiano (in particolare per le corse in linea) sono incarnate oggi in due atleti specifici. Si tratta di Alberto Bettiol e di Matteo Trentin, non a caso tra gli sportivi più attesi ai Mondiali di quest’anno conclusosi il 25 settembre (posizionatisi rispettivamente all’ottavo e al quinto posto). Piuttosto diverse, però, le storie che hanno contraddistinto le carriere dei due ciclisti fino a questo momento. Bettiol, il più giovane, appartiene al team EF Education-EasyPost e corre ad alti livelli da ormai otto anni. Nel 2019 Bettiol ha vinto il Giro delle Fiandre e l’anno scorso si è aggiudicato una tappa del Giro d’Italia. Le sue doti erano diventate manifeste precisamente nel 2011, quando conquistò il titolo europeo a cronometro juniores. Al 2012, invece, risale la prima convocazione in nazionale per la prova Under-23 dei Mondiali.


Gli ultimi risultati di Bettiol sono stati abbastanza soddisfacenti. Nel 2019 è arrivato secondo in due tappe della Tirreno-Adriatico, ma il primo successo professionistico è arrivato proprio in occasione del Giro delle Fiandre, succedendo così ad Alessandro Ballan tra gli sporadici vincitori italiani della gara belga. In occasione dei campionati nazionali, invece, Bettiol era arrivato sul podio sia nella prova in linea sia nella prova a cronometro, perdendo per pochissimo contro Filippo Ganna. All’Étoile de Bessèges ecco il successo nella cronometro finale e il secondo posto nella classifica complessiva. Le soddisfazioni più grandi sono tornate nel 2021, con la vittoria della tappa del Giro d’Italia e la partecipazione alle Olimpiadi.

Matteo Trentin, membro dell’UAE Team Emirates, corre invece a livelli professionistici dall’estate del 2011, specializzandosi nel tempo nelle classiche. Anche lui è riuscito a conquistare una tappa del Giro d’Italia, aggiungendone però tre del Tour de France in altrettante edizioni e quattro alla Vuelta a España. La sua esperienza tra i grandi è partita con il team belga Quickstep, nel 2012 esordì in occasione della Milano-Sanremo. Dopo pochi mesi arrivò la convocazione per i campionati del mondo di Valkenburg, poi il debutto al Giro d’Italia e al Tour de France.

Per eccellere ulteriormente nelle classiche, quattro anni fa Trentin è passato alla Mitchelton-Scott, ma la sua prima stagione fu condizionata pesantemente da una frattura a una costola. Memorabile, ma infruttifero l’inseguimento nei confronti di Vincenzo Nibali nella Milano-Sanremo. D’estate è arrivato invece il successo a Glasgow, nella gara in linea ai campionati europei, ai danni di avversari ben più quotati come Mathieu van der Poel e Wout Van Aert. Anche nel 2019 sono state registrate diverse vittorie di tappa, tra le quali quella che è ad oggi l’ultima al Tour de France. In seguito, nella prova in linea dei Campionati del mondo nello Yorkshire, è stato indicato anche come capitano selezione italiana, conquistando la medaglia d’argento.

Stabilire chi possa essere il più talentuoso sulle due ruote tra Bettiol e Trentin è un compito assai arduo. Anche i pronostici sulle gare di ciclismo tendono a mettere i due atleti sullo stesso piano. Bettiol e Trentin hanno quattro anni di differenza, che non sono certo pochi in questo sport, quindi non sorprende che il secondo possa apparire come più titolato, ma sulla carta risultano entrambi più che affidabili. Il futuro del ciclismo azzurro è nelle loro mani. E nelle loro gambe.

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