C’è l’accordo per il rinnovo del contratto dei dirigenti medici
Tempo di Lettura: 2 minuti ROMA (ITALPRESS) – “Grande soddisfazione per la firma dell’ipotesi di contratto per l’area dei dirigenti della Sanità, dopo 7 mesi di trattative serrate”. Così il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, al termine della riunione di oggi nella sede dell’Agenzia. “Si aggiunge così un fondamentale tassello alla conclusione della tornata contrattuale del triennio 2019-21. Un contratto che […]
ROMA (ITALPRESS) – “Grande soddisfazione per la firma dell’ipotesi di contratto per l’area dei dirigenti della Sanità, dopo 7 mesi di trattative serrate”. Così il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, al termine della riunione di oggi nella sede dell’Agenzia. “Si aggiunge così un fondamentale tassello alla conclusione della tornata contrattuale del triennio 2019-21. Un contratto che riguarda circa 135mila dirigenti medici, veterinari e sanitari. Sul piano del trattamento economico, il contratto riconosce aumenti complessivi medi mensili pari a 289 euro per 13 mensilità e arretrati compresi tra i 6mila e oltre 10mila euro pro capite, che saranno erogati alla firma definitiva al termine dell’iter di controllo. Oltre al fondamentale aspetto degli incrementi economici, l’accordo prevede importantissimi miglioramenti riguardo al trattamento normativo del personale in tema di orario di lavoro, pronte disponibilità e guardie mediche. Ringrazio le sigle sindacali con cui c’è sempre stata una leale collaborazione, pur nella vivace dialettica”, conclude Naddeo.
“La chiusura di un contratto è sempre una buona notizia, perchè significa che si è trovato un accordo tra le parti capace di contemperare le diverse istanze”, commenta il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli.
“Si tratta di un contratto che risente ancora – aggiunge Anelli – di una cornice normativa ancorata al passato, che non lascia ampio spazio di manovra. Contiene tuttavia importanti elementi di novità, come il riconoscimento delle ore di straordinario oltre il tetto, che sinora andavano perse, del diritto al riposo, lo sblocco delle carriere, la definizione di regole certe per l’impiego degli specializzandi. Agisce, in altre parole, non solo sul versante economico, ma sul miglioramento delle condizioni di lavoro. Possiamo dire che le parti, i Sindacati medici e il presidente Aran, Antonio Naddeo hanno fatto un buon lavoro”.
“Ora occorre un ulteriore passo – conclude – a livello normativo, con provvedimenti in grado di aumentare l’attrattività del Servizio sanitario nazionale per i medici e i professionisti. Mantenere i medici all’interno del Servizio sanitario nazionale è infatti la conditio sine qua non per la sua sostenibilità: non si può fare la sanità senza medici. Sosteniamo quindi le proposte del Ministro della Salute Orazio Schillaci e del Sottosegretario di Stato Marcello Gemmato volte a un rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale e apprezziamo l’impegno del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Governo tutto per rafforzare il Fondo sanitario nazionale nella prossima Legge di Bilancio”.
«Ci riteniamo soddisfatti dei risultati ottenuti nel corso della trattativa – commenta Guido Quici, presidente CIMO – ma ci sono senz’altro alcuni aspetti che dovranno essere ancora perfezionati, come l’orario di lavoro. Sono però stati sanciti alcuni principi essenziali che ci consentiranno, nel CCNL 2022-2024, di fare ulteriori passi avanti per andare incontro alle esigenze dei medici e valorizzare al meglio il loro ruolo».
«Oggi è un giorno importante per i medici e i dirigenti sanitari, che aspettavano questo contratto da quasi tre anni – dichiara Giambattista Catalini, Presidente FESMED -. Anni in cui abbiamo dovuto affrontare l’emergenza Covid, turni di lavoro infiniti causati dalla carenza di personale e livelli di stress senza precedenti. Siamo convinti che questo contratto consenta di migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali e di armonizzare la vita professionale con quella privata e familiare, con la speranza di porre un freno alla fuga dei professionisti dalla sanità pubblica. Avremmo potuto fare di più? Sicuramente, ma per questo CCNL abbiamo ottenuto il massimo possibile. Ora bisognerà iniziare a lavorare in vista del contratto 2022-2024».
– Foto: Agenzia Italpress –
(ITALPRESS).