Catania, il Gran Ballo dell’800, diretto da Nino Graziano Luca, in scena al Teatro Massimo Bellini

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È  l’apoteosi della “danza storica”, con  particolare attenzione alla sognante stagione romantica. Il pubblico potrà ammirare la ricostruzione elegante e d’antan di un mondo animato da valzer e polche, mazurke e galop. Parliamo del “Gran Ballo dell’800. Da Vienna, Parigi, Londra e San Pietroburgo alla Sicilia del Gattopardo”, diretto da Nino Graziano Luca che alla “danza storica” si dedica da sempre con studio e passione. L’appuntamento è per sabato 26 marzo alle ore 20.30 al Teatro Massimo Bellini di Catania, che con questa raffinata soirée arricchisce la sua già intensa e prestigiosa stagione di opere, balletti e concerti.


Per l’occasione, il palcoscenico accoglierà più di 100 artisti in meravigliosi costumi ottocenteschi ed un cast straordinario che annovera l’étoile del Teatro dell’Opera di Roma Susanna Salvi, il Corpo di ballo dei danzatori professionisti della Compagnia Nazionale di Danza Storica, fondata dallo stesso Nino Graziano Luca, il soprano Marianna Cappellani, il pianista Ruben Micieli e circa 90 figuranti di scena danzanti, anch’essi in abiti d’epoca, nel ruolo dei cavalieri e delle dame della CNDS. I costumi del Corpo di Ballo sono di Andreas di Dio.

Tra le protagoniste della serata, come si è anticipato, ci sarà Susanna Salvi, étoile dell’Opera di Roma, che potremo ammirare in due celeberrime perle del balletto roromantico: il virtuosistico ‘solo’  della principessa  Aurora nel terzo atto del balletto di Čajkovskij “La bella addormentata” e quello del primo atto di  “Giselle”, dichiarato omaggio della danzatrice reatina a Carla Fracci, mitica primadonna che del balletto di Adam fece uno dei suoi cavalli di battaglia. Nel film biografico “Carla”, di cui la stessa Fracci è stata consulente, se il ruolo attoriale è ricoperto da Alessandra Mastronardi, tutte le scene di danza sono interpretate proprio da Susanna Salvi, chiamata a fare rivivere la classe di una danzatrice leggendaria già  in vita e perciò annoverata nella ristrettissima rosa delle ballerine “assolute” più acclamate di tutti i tempi.

Accanto alla grande danza, il “Gran Ballo dell’800” prevede la grande musica, con il soprano Marianna Cappellani che, accompagnata dal pianista Ruben Micieli, canterà melodie immortali, a partire dalla soggiogante “Casta Diva”, banco di prova delle più eccelse belcantiste. E certo la sublime preghiera per la pace innalzata dalla protagonista di “Norma” è una pagina di Vincenzo Bellini che, per il suo afflato ideale,  suona indubbiamente emblematica in queste tragiche ore di guerra. Tra gli altri brani operistici, ascolteremo l’infiammata  romanza “Tu che m’hai preso il cuor” dall’operetta “Il paese del sorriso” di Franz Lehár; la delicata “Sì.  Mi chiamano Mimì” da “La bohème” di Giacomo Puccini; l’appassionata serenata “E vui durmiti ancora” musicata da Gaetano Emanuel Calì sui versi di Giovanni Formisano; per chiudere con il brindisi “Libiam ne’ lieti calici” dal melodramma “La traviata” di Giuseppe Verdi.

La Compagnia Nazionale di Danza Storica arriva al Teatro Massimo Bellini di Catania dopo i successi di Schonbrunn a Vienna, del Teatro dell’Opera di Astraskhan in Russia, dello Sferisterio per il Macerata Opera Festival, del Festival Pucciniano di Torre del Lago, dello spettacolo Gran Ballo con Roberto Bolle, del Festival Internazionale della Danza con la compianta Carla Fracci, del Taormina Arte Festival insieme a Claudia Cardinale, della Reggia di Caserta e del Gran Ballo dell’800 per il Re e la Regina della Malesia a Kuala Lumpur allestito anche per i Cavalieri di Malta nel Palazzo Storico di La Valletta, in Ungheria a Budapest ed al Teatro dell’Opera, Teatro Sociale di Como.

Prosegue così il successo della CNDS, frutto della perfetta simbiosi tra musica, corpo e ballo che dal 2000 anima la formazione. Merito da ascrivere al fondatore, presidente e direttore artistico Nino Graziano Luca, che ha iniziato ad amare il ballo dopo aver  seguito da ragazzo lo storico programma Rai “Maratona d’Estate”, ideato e condotto da Vittoria Ottolenghi. E così che a soli 18 anni esordisce come regista e conduttore del “Gala della Danza”, del “Festival Internazionale del Ballo”, e dello spettacolo di Afro-Jazz e Teatro-Danza Jamalo.

Durante un viaggio in Scozia, partecipa ad uno Stage dedicato alle “Scottish Country Dance” e alle “Danze Sociali” che costituirà l’inizio della sua attività. Nel 1989 si trasferisce a Bologna, per iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in “Discipline delle Arti Musica e Spettacolo” dove, nel 1990, la professoressa di Storia dello Spettacolo Eugenia Casini Ropa  decide di tentare un esperimento: un seminario pratico/teorico sulle danze sociali dell’epoca col quale mettere in pratica e approfondire i risultati delle ricerche in atto”. Da quell’esperimento, sono iniziati i primi dieci anni di ricerca di Nino Graziano Luca, in cui allo studio approfondito dei manuali, alle affascinanti trascrizioni coreografiche, alla pratica, ha abbinato l’allestimento di spettacoli e performance, la collaborazione organizzativa di eventi conviviali a tema ottocentesco, la stesura della sua tesi di laurea, le prime collaborazioni all’Università di Bologna e ha soprattutto sviluppato la definizione di “danza storica” quando all’epoca gli studiosi preferivano parlare di “danza sociale”, “danza di società”, “danze di Corte”, “early dance” o, più nello specifico, “medieval dance”, “baroque dance”, “regency dance”. Nino Graziano Luca definisce in quegli anni la “danza storica”, come il sistema coreico (teorico-pratico) fondato sui Manuali reperiti prevalentemente in Europa a partire dallo scritto di Domenico da Piacenza “De Arte Saltandi et Choreas Ducendi” (databile 1445-1447) in poi.

Comincia così l’ascesa che lo porterà a costituire la rinomata CNDS, attraverso cui ha messo in scena, con il suo corpo di ballo formato da danzatori professionisti, una serie numerosa di spettacoli e di attività associative di Gran Balli in costume, Tè Danzanti, corsi di danza storica, stage, conferenze, mostre e Gran Balli delle Debuttanti, con l’obiettivo appunto di promuovere la danza storica, di cui lo spettacolo proposto al Bellini è splendida manifestazione.

Biglietti da 10 a 20 euro.

Qui il link per acquistarli online.

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