Campi Flegrei, Musumeci “Bisogna essere pronti a ogni evenienza”

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Tempo di Lettura: 2 minuti ROMA (ITALPRESS) – “La comunità scientifica non è nelle condizioni, nonostante il fenomeno sia monitorato h24 con centinaia di strumenti di rilevazione, di poter intercettare l’evoluzione del fenomeno. Quindi il Governo dice che bisogna essere pronti a ogni evenienza e questa capacità ad essere pronti deve coinvolgere sia le istituzioni e sia gli abitanti”. Così […]

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ROMA (ITALPRESS) – “La comunità scientifica non è nelle condizioni, nonostante il fenomeno sia monitorato h24 con centinaia di strumenti di rilevazione, di poter intercettare l’evoluzione del fenomeno. Quindi il Governo dice che bisogna essere pronti a ogni evenienza e questa capacità ad essere pronti deve coinvolgere sia le istituzioni e sia gli abitanti”. Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il vertice interministeriale sull’attività sismica nei Campi Flegrei. “La scossa 4.4 è l’elemento di novità perchè è la più forte registrata in quell’area negli ultimi 40 anni” spiega Musumeci per il quale è impossibile fare previsioni sull’andamento degli sciami sismici: “Le scosse – dice il ministro – possono durare un mese, un anno, possono evolversi, possono estinguersi già domani senza alcun processo evolutivo”. Per questo motivo non resta che “convivere con il rischio”.
“Una convivenza vigile – la definisce Musumeci – da parte degli abitanti che è legata al fatto che in quell’area esistono tre rischi: sismico, vulcanico e bradisismico. In quell’area – prosegue – sono state realizzate migliaia di edifici, di unità abitative, ci vivono circa 80mila persone: è facile comprendere come questa eccessiva antropizzazione di quel territorio, che andava impedita nel passato, oggi crea problemi anche dal punto di vista del piano di evacuazione”. Proprio di vie di fuga parla il ministro, ribadendo la necessità del lavoro che si sta facendo “con Prefettura, Comuni e Regione per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto, ma se dovesse rendersi necessario deve essere subito utilizzato e attuato”. Sono tre i comuni interessati a quella che viene definita “la zona rossa del bradisismo”, che, Musumeci precisa, è “da non confondere con la zona rossa del rischio vulcanico che invece comprende 7 comuni”.
In questa area “abbiamo deciso di intervenire per mettere in sicurezza le infrastrutture pubbliche”. E non si può che partire dalle scuole di ogni ordine e grado: “Gli spazi dove vanno i nostri figli devono essere sicuri – dice ancora il ministro -. Abbiamo concordato con la Regione e gli enti locali una serie di interventi e di iniziative per risolvere le criticità di maggiore rilevanza. Con Valditara stiamo varando un piano che coinvolga tutti gli edifici scolastici: sono presenti una sessantina di scuole, vedremo quali necessiteranno di interventi”.
Più complessa invece, la messa in sicurezza dell’intero comparto edilizio, pubblico e privato: “Certamente ci vorranno oltre 500 milioni di euro, secondo una stima complessiva, ma nei prossimi giorni potremo essere più precisi”.
La conclusione della conferenza stampa contiene un invito alla tranquillità: “L’appello – afferma Musumeci – è a non farsi prendere dal panico, a lavorare con grande responsabilità. Tutti abbiamo paura quando la terra trema sotto i piedi, ma, siccome non dovrebbe essere una novità per quelli che vivono lì, vediamo di trasformare questa paura in consapevolezza. Più il cittadino è informato, maggiore è la capacità di autodifesa. Lo Stato farà tutto quanto è necessario fare per mitigare ogni possibile rischio”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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