Caldo record: le temperature bollenti stanno facendo diventare l’Artico verde

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Se pensiamo all’Artico, ci viene subito in mente una grande distesa bianca, fatta di ghiaccio. Ma realmente non è così. Ampie zone del Polo Nord stanno cambiando letteralmente aspetto e colore a causa delle temperature sempre più calde, che stanno favorendo la diffusione di una insolita vegetazione.


Lo rivela un nuovo studio della Nasa. Pubblicato questa settimana su Nature Communications, è il primo a misurare i cambiamenti della vegetazione che attraversano l’intera tundra artica, dall’Alaska e dal Canada alla Siberia, utilizzando i dati satellitari di Landsat, una missione congiunta della NASA e dell’US Geological Survey (USGS). La ricerca fa parte dell’Arctic Boreal Vulnerability Experiment (ABoVE) della NASA, che mira a comprendere meglio come gli ecosistemi stanno rispondendo a questi ambienti.

Con le temperature sempre più elevate delle estati artiche, i paesaggi settentrionali della Terra stanno cambiando. Utilizzando le immagini satellitari per monitorare gli ecosistemi globali della tundra, un nuovo studio ha scoperto che la regione è diventata più verde, poiché l’aria più calda e le temperature del suolo stanno favorendo la crescita delle piante.

“La tundra artica è uno dei biomi più freddi della Terra, ed è anche uno di quelli che si sta riscaldando in modo più rapido”, ha detto Logan Berner, ecologo del cambiamento globale della Northern Arizona University di Flagstaff, che ha guidato la ricerca. “Questo rinverdimento artico che vediamo è davvero un fattore chiave del cambiamento climatico globale – è una risposta su scala biometrica all’aumento della temperatura dell’aria”.

Lo studio si è basato sui dati raccolti per decenni dai satelliti Landsat della NASA e dell’USGS. Essi mostrano che durante il periodo compreso tra il 1985 e il 2016, la vegetazione nella tundra artica del Canada, dell’Alaska e dell’Eurasia occidentale ha mostrato un aumento del 38% del verde. Ciò è chiaramente visibile. Le piante sono sempre di più, crescono rigogliose ma invadono gli spazi della tipica tundra artica.

Quando la vegetazione della tundra cambia, ciò influisce non solo sulla fauna selvatica che dipende da alcune piante, ma anche sulle persone che vivono nella regione e dipendono dagli ecosistemi locali per il cibo. Se da una parte le piante assorbiranno più anidride carbonica dall’atmosfera, dall’altra l’aumento delle temperature può provocare lo scioglimento del permafrost, rilasciando così altri gas serra. E non solo.

Lo scioglimento del permafrost sta facendo ‘resuscitare’ spore e batteri pericolosi

I risultati dello studio

Berner e i colleghi hanno utilizzato i dati Landsat e calcoli aggiuntivi per stimare il picco di verde per un dato anno per ciascuno dei 50.000 siti selezionati a caso nella tundra. Tra il 1985 e il 2016, circa il 38% dei siti di Alaska, Canada ed Eurasia occidentale hanno mostrato inverdimento. Solo il 3% ha mostrato l’effetto opposto, il che significherebbe un minor numero di piante a crescita attiva. Includendo nell’analisi anche i siti eurasiatici orientali, gli scienziati hanno confrontato i dati a partire dal 2000, quando i satelliti Landsat hanno iniziato a raccogliere regolarmente immagini di quella regione. E i risultati complessivi hanno rivelato che il 22% dei siti è diventato verde tra il 2000 e il 2016, mentre il 4% è diventato marrone.

“Che sia dal 1985 o dal 2000, vediamo questo rinverdimento dell’Artico evidente nel record Landsat”, ha detto Berner. “E vediamo questo inverdimento allo stesso tempo e nello stesso periodo in cui vediamo aumenti molto rapidi delle temperature dell’aria estiva”.

Non ci sono dubbi su quale sia la causa…

Fonti di riferimento: Nature Communications, Nasa

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Da Greenme

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