Animal social bonus: la proposta di un contributo fino a 200 euro per aiutare le famiglie con gatti e cani

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Aiuti economici anche a chi condivide la propria casa con cani e gatti. Le difficoltà economiche legate al coronavirus purtroppo stanno pesando sui bilanci delle famiglie, non risparmiando neanche la voce di spesa che riguarda gli animali domestici. Per questo la LAV ha chiesto al Governo di introdurre un Bonus animali, che copra in parte i costi per la cura degli amici a quattro zampe.


Gli animali da molti anni sono una componente stabile e rilevante del nostro sistema sociale e la loro presenza nelle famiglie durante questa crisi sanitaria ha confermato il valore affettivo e la loro importanza.

I cani durante il lockdown sono i nostri ansiolitici naturali e ci aiutano a superare la depressione

Purtroppo però essi non sono stati considerati, o peggio, come segnala la LAV la presenza di cani e gatti nelle famiglie italiane è assimilabile al trattamento fiscale e di costo che in genere definisce i “beni di lusso”.

“Nel Decreto legge “Rilancio” che si accinge a essere trasformato in legge non è stato previsto alcun aiuto per coloro che vivono con animali. Neppure a sostegno delle categorie più deboli. Per questo motivo assieme a un regime fiscale che non consideri più gli animali beni di lusso chiediamo a Governo e Parlamento, proprio nella conversione in Legge del Decreto Legge “Rilancio” un ANIMAL SOCIAL BONUS PER EMERGENZA COVID, un buono spesa per tutte le persone indigenti, concesso una tantum per ogni cane e gatto, per garantire in un momento di profonda crisi economica la sussistenza degli animali familiari” sono le parole di Ilaria Innocenti, responsabile Area animali familiari.

La Lega Anti Vivisezione ha proposto una serie di misure per aiutare le famiglie che convivono con un animale domestico in questo momento di difficoltà.

1) Animal social bonus

La prima proposta riguarda un buono spesa per tutte le persone indigenti, concesso una tantum, pari a 200 euro per ogni cane e 100 euro per ogni gatto, fermo restando che gli animali siano iscritti in anagrafe. In questo modo, chi sta attraversando un grave periodo di difficoltà economica può avere un piccolo aiuto per le spese legate agli animali familiari.

2) Quattrozampe social card

La LAV chiede inoltre una “Quattrozampe social card” della durata di un anno, volta a premiare chi adotta un animale da un canile o gattile, da spendere in prodotti per l’alimentazione, la salute e il benessere dell’animale adottato. In questo caso, il contributo per l’adozione di un animale da un canile o gattile è pari a 1.000 euro se si ha un reddito fino a 55.000 euro e di 500 euro se il reddito supera tale soglia. La social card sarebbe utilizzata per l’acquisto di prodotti per l’alimentazione, la salute e il benessere dell’animale adottato.

Entrambe queste proposte, l’Animal social bonus che la Quattrozampe social card, secondo la LAV dovrebbero essere immediatamente inserite tra gli aiuti ai cittadini e alle famiglie in difficoltà, nella conversione del Decreto Rilancio.

3) Riduzione dell’IVA sugli alimenti

Secondo la LAV, inoltre, il Governo deve attuare delle soluzioni per allegerire la fiscalità, ad esempio con l’abbassamento dell’IVA per gli alimenti dal 22% al 4%, con un aumento della quota di detraibilità fiscale delle spese medico-veterinarie e con l’introduzione di un altro “Buono Spesa Animali” da 500 €, non legato al Covid, destinato alle persone con reddito inferiore a 8.000 € anno, per l’acquisto di cibo, farmaci e spese veterinarie.

4) Cure sostenibili

Infine, tra le richieste vi è l’equiparazione terapeutica tra farmaci umani e veterinari di identica composizione, la regolamentazione dei farmaci generici anche in veterinaria, per i quali non esiste una norma che preveda che essi debbano avere un prezzo di vendita inferiore e la commercializzazione di confezioni di farmaci veterinari commisurate alle patologie alla cui cura sono preposti, con la possibilità di garantire somministrazioni anche minime a costi proporzionali.

“La crisi economica nella quale siamo entrati, e che mostrerà nei prossimi mesi i suoi tratti più severi, non deve tradursi in una crisi di convivenza con gli animali familiari, rischiando di esporre questi ultimi a fenomeni di maltrattamento dovuti all’indigenza o, ancora, di acuire il randagismo per la terribile decisione che molti potrebbero prendere, quella dell’abbandono – dichiara Roberto Bennati, Direttore Generale LAV – prendersi cura degli animali è una gioia, un dovere morale, una necessità prevista dalla Legge, ma anche un impegno economico e mai come in questo difficile momento occorre sostenere i privati che vivono con cani, gatti o altri animali familiari, perché fanno parte del nostro tessuto sociale e membri a tutti gli effetti delle famiglie italiane”.

Fonti di riferimento: LAV

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