Angelo Musco fra teatro e cinema Il convegno inaugura un ciclo di eventi compendiati dal progetto culturale “Omaggio ad Angelo Musco”, ideato e diretto da Mimì Scalia.

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Oggi al Centro Servizi “Cav. Salvatore Arcidiacono” di Milo


Angelo Musco fra teatro e cinema è il titolo del convegno, parte integrante delle iniziative culturali inserite nel progetto Omaggio ad Angelo Musco, ideato e diretto da Mimì Scalia (Direttore artistico del Premio teatrale “Angelo Musco”), con il patrocinio della Regione Siciliana, Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, in collaborazione con il Comunedi Milo e la Pro Loco di Milo, che oggi, alle ore 17, sarà accolto (ingresso libero) dal Centro Servizi “Cav. Salvatore Arcidiacono” di Milo (Ct).  

Per l’occasione, introdotti dalla stessa Scalia e da Paolo Sessa (scrittore e saggista) che ha coordinato l’organizzazione, interverranno in qualità di relatori:

Franco La Magna (storico del cinema e critico cinematografico) con un intervento dal titolo “Il Cinema di Angelo Musco” e Alfredo Sgroi (saggista, critico teatrale e letterario) con un intervento dal titolo “Angelo Musco e il palcoscenico”.

«La carriera cinematografica di Angelo Musco, dai fumosi esordi al contestato “San Giovanni decollato” (1917), causa di un lunghissimo contenzioso giudiziario durato ben dieci anni, ai dieci film sonori degli anni ’30, girati in soli sei anni, a partire dal 1932 (“Cinque a zero”) e fino al 1937 (“Il feroce Saladino”), anno della prematura scomparsa del grande comico catanese all’età di 66 anni, nella stessa Milano “che gli aveva concesso il crisma di vita e la corona dell’arte” (De Felice)», questi, in sintesi, come dichiara lo stesso La Magna, gli argomenti che saranno approfonditi. 

L’incontro sarà condotto dalla giornalista Grazia Calanna e sarà animato da momenti musicali con il pianista Salvo Strano (musiche da film di Ennio Morricone, Nino Rota e Carlo Rustichelli).

«Anima il nostro Omaggio ad Angelo Musco l’idea consolidata che la pratica del teatro è un’attività formativa basilare giacché tende facilitare la comunicazione, educa alla collaborazione e all’apprendimento consapevole della propria storia attraverso il recupero delle proprie radici, sostanziandosi in una forte identificazione con il luogo d’appartenenza», dichiara Mimì Scalia.

In programma, nell’ambito del citato Omaggio ad Angelo Musco un ciclo di “WORKSHOP TEATRALI” tenuti da professionisti di settore (partecipazione gratuita aperta agli studenti di ogni ordine e grado, anche universitari):

Dario Matteo Gargano: il 10/7/2023 mattina LAB-TEATRALE dalle ore 10 alle 13.30 – dalle ore 15 alle 18.30; il 20/7/2023 sera CORTI TEATRALI (ore 21) al Teatro Lucio Dalla di Milo al XVII Premio Musco.

David Amalfa: l’11/7/2023 mattina LAB-TEATRALE dalle ore 10 alle 13.30 – dalle ore 15 alle 18.30; il 21/7/2023 sera CORTI TEATRALI (ore 21) al Teatro Lucio Dalla di Milo al XVII Premio Musco.

Antonella Sturiale con Enrico Pappalardo: il 15/7/2023 mattina LAB-TEATRALE dalle ore 10 alle 13.30 – dalle ore 15 alle 18.30; il 19/7/2023 sera CORTI TEATRALI  (ore 21) al Teatro Lucio Dalla di Milo al XVII

Biografia

Angelo Musco nacque a Catania, nel rione popolare di San Cristoforo, in via Giuseppe Garibaldi, angolo via Fortino Vecchio, il 18 ottobre del 1871, il quattordicesimo dei figli del piccolo bottegaio Sebastiano Musco, al quale talune fonti v’attribuivano un’origine maltese – quasi sicuramente infondate -, e della casalinga Francesca Cosenza. Visse un’infanzia povera e, fin dall’adolescenza, intraprese diversi lavori quali il barbiere, il calzolaio ed il muratore. Entrò nel teatro all’età di sedici anni con l'”Opera dei pupi“, il teatro tradizionale siciliano, e nel 1884 venne scritturato dalla compagnia marionettistica di Michele Insanguine. Nel 1889 entrò in contatto con il teatro di varietà, e lavorò per vari teatri siciliani, fino al 1899, quando entrò nella compagnia teatrale di Giovanni Grasso, che recitava soprattutto in dialetto. Dedica autografa per Francesco Paolo Frontini. Dal 1902 iniziò a collaborare con Nino Martoglio, che lo aveva visto a Roma mentre rappresentava Malìa di Luigi Capuana e I mafiusi de la Vicaria di Giuseppe Rizzotto e Gaspare Mosca. Martoglio fu direttore della sua compagnia dal 1907 e per lui scrisse San Giovanni decollato e L’aria del continente. Collaborò anche con Pier Maria Rosso di San Secondo, che gli fornì Madre. Il 7 dicembre 1906 entrò come membro effettivo nella Loggia Roma di Roma. Lavorò anche con Marinella Bragaglia con la quale fondò nel 1912 la compagnia teatrale denominata Drammatica Compagnia Siciliana Marinella Bragaglia – Angelo Musco e sciolta due anni dopo, e poi la Comica Compagnia Siciliana del Cav. Angelo Musco, dove entrò l’attrice Rosina Anselmi, e supportato dal critico Renato Simoni e da Luigi Pirandello. Il premio Nobel scrisse per lui alcune commedie, tra cui ‘A birritta cu’ i ciancianeddi (che Musco rappresentò a Roma), Liolà e Pensaci, Giacomino!. Quest’ultima commedia venne trasposta anche in un film di cui Musco fu protagonista: la sua carriera cinematografica iniziò nel 1932 ed ebbe un grande successo. Nel corso degli anni venti e trenta, Musco e la sua compagnia fecero numerose tournée in Italia e nel mondo, e riscosse enormi successi. Il suo esordio internazionale avvenne nel 1927 sul palcoscenico del Manhattan Opera House di New York con L’aria del continente di Martoglio. Sposatosi solo all’età di 52 anni nel 1923 con l’attrice Desdemona Balistrieri, ebbe da lei 4 figli, Franca, Angelo Musco (compositore), Annamaria e Vittorio. Nel 1937, Musco recitò in uno spettacolo al Teatro Olimpia di Milano, ma subito dopo la rappresentazione venne colpito da un attacco di angina pectoris e morì. Angelo Musco riposa nel “viale degli uomini illustri” del cimitero monumentale di Catania. La bravura di Musco stava nella sua comicità e nell’interpretazione psicologica dei personaggi che rappresentava. Spesso aggiungeva elementi estemporanei e originali alle opere che rappresentava, rendendole più reali. Giorgio Walter Chili ha diretto nel 1953 un film-documentario sulla sua vita: C’era una volta Angelo Musco. Era lo zio dell’attore Turi Pandolfini.

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