Alimentazione e salute, la dieta mediterranea è troppo restrittiva

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Tempo di Lettura: 3 minuti MILANO (ITALPRESS) – Tante proteine per bruciare i grassi, tanto spazio ai carboidrati come nella dieta mediterranea, 12, 14 o persino 16 ore di pausa tra un pasto e l’altro, un regime vegano per ridurre l’impatto sul pianeta e la sofferenza degli animali: sono tantissime e spesso contraddittorie le regole dell’alimentazione buona, in tutti i […]

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MILANO (ITALPRESS) – Tante proteine per bruciare i grassi, tanto spazio ai carboidrati come nella dieta mediterranea, 12, 14 o persino 16 ore di pausa tra un pasto e l’altro, un regime vegano per ridurre l’impatto sul pianeta e la sofferenza degli animali: sono tantissime e spesso contraddittorie le regole dell’alimentazione buona, in tutti i sensi, e corretta, uno scenario dominato dalle mode che diventa ancor più complesso quando l’attenzione al cibo si coniuga con il desiderio di prevenire alcune malattie, in primis quelle cardiocircolatorie. Sono questi alcuni dei temi trattati da Carlo Cipolla, direttore della divisione di Cardio-oncologia e del Servizio IEO Second Opinion dell’Istituto Europeo di oncologia di Milano, nonchè autore del libro “Alimentazione. Verità e bugie”, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress. “L’argomento alimentazione è estremamente scivoloso, si dice troppo e a volte male – ha esordito – Già il fatto di poter fare il punto su determinate situazioni mi fa felice, e per questo è bene partire da un principio che è fondamentale per rimuovere qualsiasi tentativo di rendere ideologica l’alimentazione: l’uomo è un onnivoro obbligato dal punto di vista scientifico”, ha ricordato Cipolla.
“Il discorso della necessità della carne e del pesce è una cosa che dobbiamo ricordare”. E sugli alimenti che non dovrebbero mai mancare in una dieta per mantenere sano l’apparato cardiovascolare: “Sappiamo che la verdura è molto importante, soprattutto le crucifere come broccoli e cavoli, e le verdure a foglia verde, per la vitamina K e dunque per la coagulazione – ha spiegato il professore – Per il contenuto di vitamine A, B1, B2, B3 e C poi c’è senz’altro la frutta, è fondamentale. Consiglio un bel cocktail di frutti di bosco, perchè hanno un potenziale di tipo antiossidante”.
Per anni considerata come una delle migliori, la dieta mediterranea nasconde invece alcuni difetti: “Innanzitutto, ha circa 40 anni e per certi versi è superata. La trovo monoteistica, l’uomo deve mangiare di tutto. Inoltre, a causa dell’eccesso di carboidrati e di frutta e verdura, con la dieta mediterranea assistiamo a un incremento del 31% dell’obesità. Si parla tanto di riduzione del sovrappeso e poi la dieta mediterranea ti obbliga a prendere peso – ha ammonito – E poi non va bene per i giovani, ma chi mai fa sette volte una presa di cibo durante la giornata Già dal punto di vista sociologico è sorpassata, e poi la mania di andare contro burro, uova, formaggio… La dieta mediterranea è eccessivamente restrittiva”.
Sull’importanza del picco glicemico: “Un alimento che ha un particolare picco glicemico è il latte e uno che non ce l’ha è il formaggio: in molti si chiedono come sia possibile, visto che uno è un derivato dell’altro, ma non è importante ciò che il cibo ha dentro, ma in quanto tempo ciò che il cibo ha dentro viene assorbito dal nostro corpo – ha sottolineato – Da qui l’importanza del picco glicemico: è per questo fondamentale non concentrare la sera, quando si assorbe di meno, l’assunzione di carboidrati”. I consigli contro il deposito di grassi nelle arterie sono chiari: “Poco fumo, molta attività fisica, controllo del peso e alimentazione corretta. Si entra nel grande dominio del colesterolo – ha analizzato Cipolla – Io mi batto contro l’eccesso di farmaci che abbassano il colesterolo, il 42% dell’encenfalo è fatto di colesterolo, da qui forse l’incremento di demenza senile, Alzheimer e Parkinson. Degli studi iniziano a dimostrare che l’accanimento eccessivo sul colesterolo rischia di favorire l’insorgenza di certe degenerazioni”. “Una dieta non deve essere una costrizione – ha concluso – Il pranzo libero, al massimo un carboidrato per volta a cena”.


– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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