Addio Poldo, a Roma si continuano ad ammazzare i cinghiali come se niente fosse

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Orrore nel quartiere nord di Vigna Clara, a Roma, quando sabato 26 marzo un cinghiale noto a tutti i residenti della zona, è stato narcotizzato ed ucciso. L’animale era solito farsi avvistare a Vigna Clara, proveniva quasi semore dall’area protetta della Riserva dell’Insugherata, distante circa un kilometro, e muovendosi nei pressi del centro abitato della capitale in cerca di cibo.


Gli abitanti di Vigna Clara si erano affezionati a quel cinghiale così tranquillo, a cui avevano dato il nome di Poldo. Poldo era infatti un “animali di quartiere” a cui tutti lasciavano da mangiare, essendo ormai conosciutissimo. Sabato però qualcuno si è accorto che l’animale si era accasciato in un’area verde in via del Podismo, senza muoversi per ore, ed aveva allertato la Polizia locale affinché si prestasse soccorso.

Poldo però è stato narcotizzato, portato via e poi ucciso, lontano dai cittadini che si erano radunati attorno a lui, preoccupati per la sua salute e da questa vicenda è scoppiata una pesante polemica sull’amministrazione capitolina che ancora una volta ha ucciso un animale come se niente fosse, piuttosto che attuare procedure che garantissero il suo benessere ed il suo ripristino in natura.

Non è del resto la prima volta che si assiste ad episodi così vergognosi. La storia si ripete esattamente come due anni anni fa, quando nel 2020 una mamma cinghiale ed i sui 6 piccoli vagavano per dei giardinetti e sono stati prima narcotizzati e poi fatti fuori senza alcuna giustificazione da dipendenti pubblici incaricati. (Leggi anche: Uccisi a Roma 7 cinghiali: esecuzione della mamma e dei cuccioli tra le proteste delle persone)

La presenza dei cinghiali a Roma è un problema che affligge la capitale da tempo, tutt’oggi si discute ancora su quali provvedimenti mettere in atto per il contenimento degli animali che finora è stato solamente violento ed inefficace in un protocollo “ammazza-cinghiali”.

Cosa dicono le associazioni?

Le associazioni animaliste italiane, di cui molte con sedi a Roma, si erano espresse duramente a riguardo. La LAV aveva lanciato la campagna #Iostoconicinghiali, denunciando i fatti accaduti nel 2020 per chiedere una giusta sanzione per Roma Capitale, Roma Città Metropolitana e per la Regione Lazio per “uccisione senza necessità”.

Nel 2021 AmAnt, Animalisti Italiani, Ava, ENPA, Io Libero-Avcpp, LAV, LNDC e OIPA avevano scritto ai due candidati sindaci Roberto Gualtieri ed Enrico Michetti per realizzare azioni preventive per la salvaguardia dei cinghiali piuttosto che procedere all’abbattimento diretto degli animali. Tra le proposte concrete delle associazioni vi erano e vi sono tuttora il:

  • realizzare una raccolta dei rifiuti efficiente che non attiri i cinghiali (poiché questa costituisce il motivo principale del perché i cinghiali entrino nei centri abitati);
  • spostare eventualmente gli animali in zone meno antropizzate.

Fonte: Rivoluzione Ecologista Animalista

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