VIDEO | Sgarbi sindaco di Roma? “No, ma farei l’assessore alla cultura”

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Impietoso su Virginia Raggi: "Mi sono occupato di lei fino a quando ha dato segni di esistenza, ma davanti al nulla è inutile infierire" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


ROMA – “Non farei mai il sindaco di Roma. L’assessore alla Cultura invece si, è un ruolo che potrei accettare. Ha la responsabilità più alta di una città ma non quella materiale che riguarda la vita dei cittadini, come ad esempio per questioni come i rifiuti o la sanità. Non c’è condizione più bella e privilegiata di quella dell’assessore alla Cultura. Non me lo chiederanno mai, ma se accadesse accetterei”. Così il critico d’arte e deputato Vittorio Sgarbi, nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire nell’ambito della rubrica DIREzione Roma.

“Per ragioni di orgoglio e ambizione- ha aggiunto Sgarbi- quello del sindaco è un ruolo certamente rappresentativo. Uno lo farebbe per vanità. Ma visto che i problemi di Roma sono più grandi della mia vita e del tempo che potrei dedicare alla città non credo sia necessario impegnarsi in un’impresa simile. Me lo hanno chiesto ed è bello sentirselo chiedere, ma è altrettanto bello poter dire che non è cosa che mi riguardi“.

Da assessore, ha poi aggiunto Sgarbi “farei una catena di mostre in dialogo con Londra, Parigi e New York. O anche mostre di archeologia formidabili, con cose che non sono mai state viste. Il vero problema di Roma, poi, è quello di aprire i monumenti: penso alla basilica neopitagorica sotterranea che è chiusa. Ma ci sono una tale quantità di meraviglie sottratte”.

“VIRGINIA RAGGI UN FANTASMA”

“Raggi? Quello che penso di lei l’ho pronunciato largamente finché Raggi era ancora ‘viva’. C’è stato un momento in cui è sembrata esistere, in senso profondamente negativo, fino allo scontro con il suo capo di Gabinetto Rainieri, che l’ha ridotta all’angolo incrociandola in una serie di interventi di magistrati che l’hanno fatta diventare da sindaco ad imputato. La sua assoluzione ha sentenziato che non era viva: chiunque sia vivo è responsabile di quello che fa. Lei è stata ritenuta non colpevole ma irresponsabile e da quel momento ho smesso di occuparmi di lei. Mi sono occupato di lei fino a quando ha dato segni di esistenza, anche negativi ma che potevano essere criticati, ma davanti al nulla è inutile infierire ed insistere: Roma è senza amministrazione e non c’è una giunta Raggi. C’è solo un fantasma che ha annaspato fino ad inciampare in alcune vicende giudiziarie”, commenta Sgarbi.

“Raggi è inesistente mentre il Presidente dell’aula, espressione del suo stesso partito, è stato arrestato ed è decapitato- ha aggiunto- Il M5s stelle oggi versa in una condizione disperata sul piano nazionale e a Roma non perderebbe, bensì sparirebbe completamente. Con il 4% preso alle suppletive non esiste più”.

“Oggi il sindaco di Roma è Raffaello- ha concluso Sgarbi riferendosi alla mostra in corso alle Scuderie del Quirinale- Questa mostra porterà una tale quantità di persone in città che Roma tornerà ad essere quello che deve essere per la sua storia. Dal punto di vista della rappresentanza politica è più sindaco Raffaello della Raggi, perché vede quello che Roma dovrebbe essere mentre Raggi vede quello che Roma non dovrebbe essere. Roma deve essere la sua tradizione, la sua cultura e le sue antichità. Di interventi da fare che indichino il primato del Foro o della Domus Aurea ce ne sono, invece si è perso tempo con lo stadio della Roma e la negazione delle Olimpiadi. Non si capisce perché si è dovuto non competere. Una serie di errori, uno dopo l’altro, per distrazione della sostanza di Roma”.

“PORTOGHESI O RUTIGLIANO PER IL CENTRODESTRA”

“Chi vedo bene come sindaco di Roma per il centrodestra? Qualcuno che si muova nel mondo dell’arte, della cultura e dell’archeologia e che abbia coscienza della storia, cosa che non ha la Raggi. Forse l’architetto Paolo Portoghesi o il segretario dell’accademia di San Luca, Francesco Moschini- risponde Sgarbi-. Oppure l’ex presidente di Italia Nostra, Oreste Rutigliano o ancora il principe Colonna. Salvini? No, è di Milano, lui non lo farebbe”.

“PER ROMA NO AL CONTEMPORANEO, SIA EXPO DEL SUO PASSATO”

“Non c’è spazio per il contemporaneo a Roma. Non ne ha bisogno. Qualunque cosa si aggiunga in questa città non può migliorare ne integrare quello che c’era. Roma deve essere una specie di Expo permanente della sua storia: quanto più riesci a conservare e mantenere il suo passato tanto più questo diventa il suo presente”. Così il critico d’arte e deputato Vittorio Sgarbi, nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire nell’ambito della rubrica DIREzione Roma.

“Se invece fai la Nuvola di Fuksas o l’Ara Pacis per adeguare al passato l’architettura del nostro tempo fai un errore di prospettiva- ha aggiunto Sgarbi- Roma non deve essere così. Non ha bisogno di essere migliorata o di una Roma nuova. Ha bisogno, invece, che il suo passato sia un eterno presente. Il suo passato è talmente potente che noi siamo moderni se lo manteniamo”.

“Il MAXXI?-ha concluso- è un inutile museo. Potrebbe essere in qualsiasi posto del mondo. Infatti il concorrente fiorentino del MAXXI che è il Pecci è a Prato. Perché deve stare tutto a Roma? Il MAXXI lo fai e lo puoi mettere oltre l’Eur, se lì immagini una nuova città. Il MAXXI è un altro fallimento, è un contenitore di propaganda e di cose che sono legate al mercato dell’arte. Puoi anche fare una buona mostra ma sarebbe ‘scentrata’ e in un non luogo. Poi la qualità dell’architettura della Hadid può essere considerata, ma non può essere paragonata a Bernini e Borromini”.

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