VIDEO | Recovery Plan, Conserva: “Spingere sull’alluminio green”

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ROMA – “L’alluminio è un materiale che si e’ sviluppato a velocità supersonica negli ultimi anni e proseguirà così. Pochi decenni fa al mondo se ne producevano 2 milioni di tonnellate, oggi siamo a 65 milioni di produzione di metallo, tra vent’anni arriveremo probabilmente a 100 milioni di tonnellate”. Lo dice Mario Conserva, segretario generale di Face, la federazione dei consumatori di alluminio in Europa, nel corso di una videointervista con la Dire. “Mi piace sottolineare l’ecosostenibilità dell’alluminio- spiega Conserva– che fa risparmiare energia, rispetta l’ambiente e ha molti utilizzi nei trasporti e nelle costruzioni. L’Italia è subito dopo la Germania come Paese trasformatore e al mondo siamo tra i primi posti anche come uso pro capite dell’alluminio”. Sulla conversione green delle imprese, uno dei capitoli più importanti del Recovery fund, il comparto dell’alluminio ci crede. “Ci siamo sin dall’inizio di questo disgraziato Covid che ha rischiato di mettere in ginocchio il sistema industriale italiano”, assicura. “L’industria dell’alluminio sta facendo tantissimo- prosegue- vogliamo mettere in circolazione e sviluppare l’uso di metallo a bassa impronta di carbonio”. La volontà dell’associazione Face è quella di spingere verso una direzione capace di “privilegiare il brand dell’alluminio verde a basso contenuto di Co2”.


“ASSURDI I DAZI SULL’ALLUMINIO GREZZO”

“Il nostro lavoro nasce proprio sui dazi e vent’anni fa, quando abbiamo iniziato a pensare allo scopo di una associazione come questa, ci eravamo accorti che un dazio su un prodotto come l’alluminio primario fosse una pura sciocchezza”. Lo dice Mario Conserva, segretario generale di Face, la federazione dei consumatori di alluminio in Europa, nel corso di una videointervista con la Dire. “L’alluminio primario non c’e’ in Italia”, quindi proseguire oggi con una politica sui dazi vuol dire alimentare “un sussidio occulto che viene dato a un segmento della catena produttiva che cosi’ acquisisce dei vantaggi, e’ un dazio assurdo”, attacca Conserva. “Gli utilizzatori sono costretti ad acquistare la materia prima pagando piu’ degli altri Paesi, il nostro obiettivo e’ proprio quello di togliere i dazi sull’import del prodotto grezzo che e’ un freno allo sviluppo”. Ben vengano, pero’, “i dazi sulla concorrenza sleale della Cina ed e’ per questo che noi diciamo di utilizzarli in modo efficiente per non danneggiare la catena dell’alluminio in Italia, dove siamo leader in Europa e speriamo di continuare ad esserlo anche in futuro”.

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Da Dire.it

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