Tg Ambiente, edizione del 23 febbraio 2021

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DRAGHI: “SERVE BUON PIANETA, NON SOLO BUONA MONETA

“Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”: il presidente del consiglio Mario Draghi lo ha detto nel suo discorso programmatico al Parlamento, un intervento che conferma la centralità dei temi ambientali nell’azione del suo esecutivo. “Il riscaldamento del pianeta ha effetti diretti sulle nostre vite e sulla nostra salute, dall’inquinamento, alla fragilità idrogeologica, all’innalzamento del livello dei mari che potrebbe rendere ampie zone di alcune città litoranee non più abitabili”, ha avvertito Draghi. “Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo”, ha precisato, parlando di “una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane”.


TUTELA AMBIENTE IN COSTITUZIONE, DRAGHI RILANCIA

Mario Draghi rilancia il progetto di inserire la tutela dell’ambiente nella Costituzione. “So che il Senato sta discutendo, nella forma di disegni di legge costituzionale, per inserire il concetto nella Costituzione- ha detto Draghi- Il Governo conferma l’impegno ad andare in questa direzione”. La proposta di legge di riforma Costituzionale, targata M5S, punta a intervenire sull’articolo 9 della Carta inserendo la tutela dell’ambiente tra i principi fondamentali in un’ottica di razionalizzazione. Infatti, benché la materia sia di potestà esclusiva dello Stato, il tema non è tra i diritti e i principi fondamentali che devono ispirare l’ordinamento giuridico. La proposta, a prima firma del senatore M5S Gianluca Perilli, è in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama ed è incardinata, sono finite le audizioni e un comitato ristretto sta cercando di dar vita a un testo condiviso che racchiuda tutte le proposte approvate sul tema giunte dalle altre forze politiche di maggioranza.

CLIMA, USA TORNATI UFFICIALMENTE IN ACCORDO PARIGI

Venerdì scorso gli Stati Uniti sono ufficialmente tornati nell’Accordo di Parigi, la storica intesa globale sul clima raggiunta alla COP21. E’ stata rispettata la promessa elettorale del presidente Joe Biden, alla quale aveva dato seguito nel suo primo giorno alla Casa Bianca firmando un ordine esecutivo a poche ore dal giuramento, reso effettivo in 30 giorni. Washington si era ritirata dal trattato circa 3 anni e mezzo fa su decisione dell’ex presidente Donald Trump, dopo l’adesione della Siria gli Usa erano rimasti l’unico Paese al mondo fuori dall’accordo. Biden ha annunciato l’intenzione di ospitare un vertice sul clima dei leader mondiali in occasione della Giornata della Terra, il 22 aprile, nel quale delineerà gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di carbonio entro il 2030, il contributo determinato a livello nazionale nell’ambito dell’accordo di Parigi. La nuova amministrazione democratica punta a zero emissioni nette entro il 2050.

ENI DIVENTA VERDE, DECARBONIZZAZIONE TOTALE A 2050

Il ‘Cane a sei zampe’ vuole diventare sempre più verde. Eni punta a raggiungere la totale decarbonizzazione di tutti i prodotti e processi entro il 2050. “Il nostro piano è concreto, dettagliato, economicamente sostenibile e tecnologicamente realizzabile”, garantisce l’ad Claudio Descalzi presentando il Piano strategico 2021-2024. Tanto gas e meno petrolio, mentre per le rinnovabili Eni ha in programma un aumento della capacità a 4 GigaWatt nel 2024, 15 GW al 2030 e 60 GW al 2050. Descalzi annuncia anche la fusione dei business rinnovabili e del retail e garantisce: “la nostra già ampia base clienti crescerà ulteriormente con l’aumento dell’offerta di energia rinnovabile”. Eni punta poi a realizzare una terza bioraffineria in Italia e inserisce i target sul taglio delle emissioni nel calcolo della remunerazione del management. Quello della carbon neutrality al 2050 “è un obiettivo ben preciso, non è un’aspirazione”, sottolinea Descalzi, “stiamo crescendo per diventare uno dei maggiori operatori verdi”.

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