Se vuoi vivere più a lungo dovresti mangiare meno e mai dopo quest’ora (che varia in base a quando fai colazione)

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Diversi studi hanno dimostrato che le diete che limitano fortemente l’apporto calorico, pur fornendo tutti i nutrienti essenziali, prolungano la durata media della vita.


La ricerca mostra che la carenza di cibo innesca cambiamenti fisiologici che promuovono la longevità, e ritardano l’insorgenza di malattie legate all’età.

È stato dimostrato che le diete ipocaloriche nell’uomo, che comportano la riduzione dell’apporto calorico medio di circa un terzo, possono anche prolungare la durata della vita, sebbene attualmente manchino prove concrete.

Ciò ha portato i ricercatori del Southwestern Medical Center dell’Università del Texas (UT) a Dallas a indagare se oltre alla quantità, anche la tempistica dei pasti contribuisce agli effetti di allungamento della vita legati alla restrizione calorica.

(Leggi anche: Invecchiamento: scienziati riescono a ringiovanire le cellule della pelle umana di 30 anni)

Lo studio

Per il loro studio, purtroppo condotto ancora sugli animali, gli scienziati hanno utilizzato alimentatori automatici per assicurarsi che i soggetti mangiassero solo durante la notte.

Per determinare se la tempistica dei pasti ha avuto un effetto sulla durata della vita, indipendentemente dalla restrizione calorica e dal digiuno, hanno diviso i soggetti in vari gruppi.

Il gruppo che fungeva da controllo poteva mangiare ad libitum (quanto volevano, quando volevano). I restanti gruppi hanno seguito diete ipocaloriche (30-40% in meno di calorie).

Un gruppo ha avuto una durata media della vita di 800 giorni, un altro ha vissuto 875 giorni, ovvero il 10% in più.

Quelli che oltre alla dieta ipocalorica, mangiavano solo durante il giorno e digiunavano per 12 ore durante la notte ha vissuto 959 giorni. In altre parole, hanno vissuto quasi il 20% in più rispetto ai controlli.

Sulla base dei dati ottenuti gli scienziati hanno affermato che una restrizione calorica estende notevolmente la durata della vita.

Hanno anche scoperto che le diete ipocaloriche migliorano la regolazione dei livelli di glucosio e della sensibilità all’insulina. Inoltre, la restrizione calorica ha rallentato tutti i cambiamenti legati all’età.

Poiché l’invecchiamento può essere considerato un progressivo aumento dell’infiammazione, la restrizione calorica ha ritardato questo aumento dell’infiammazione correlato all’età, che è anche coerente con il ritardare il processo di invecchiamento.

Ovviamente, questo studio ha diversi limiti perché potrebbe avere risultati differenti sugli esseri umani, ma ciò che suggeriscono gli scienziati è che mangiare meno, ma anche presto la sera, evitando spuntini notturni, favorisce un invecchiamento sano e una vita più longeva. In particolare secondo questo studio, con tutti i suoi limiti, dovrebbero trascorrere almeno 12 ore tra la cena e la colazione della mattina, andando a confermare in parte anche le teorie del digiuno intermittente e del digiuno serale.

Quindi se la mattina siete soliti fare la colazione intorno alle 7, anche la cena non dovrebbe essere consumata dopo le 19:00

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Fonte: Science

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