Rai3, “O anche no” in Kosovo, solidarietà oltre confine

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo lo speciale dello scorso agosto “O anche No: lo scandalo della bellezza” nel Kurdistan iracheno, “O anche no” torna con una puntata interamente dedicata alla solidarietà, all’impegno dell’Italia con le forze militari NATO, al volontariato spontaneo e a quello organizzato, ma soprattutto alle realtà impegnate per la disabilità oltre confine. “O anche No in Kosovo: Solidarietà oltre confine” andrà in onda venerdì 23 dicembre in seconda serata su Rai3. Paola Severini Melograni e la squadra di “O anche No” hanno incontrato diverse realtà che operano in Kosovo nell’ambito della solidarietà e della disabilità e che hanno stretti rapporti con l’Italia e con le forze armate presenti in quel territorio. Fra queste: Down Syndrome Kosova (DSK) e OFAP, associazione nata grazie al supporto di Ai.Bi., Amici dei Bambini. Grazie ai racconti della direttrice di DSK, Sebahate Beqiri, e di Rudina Llapashtica, direttrice di OFAP, conosceremo le storie di bambini affetti da varie disabilità, delle loro famiglie e dei professionisti che contribuiscono al loro sviluppo cognitivo e relazionale. Dalla capitale Pristina, la squadra di “O anche No” si è spostata poi a Peja, dove ha incontrato l’Assessora alla Cultura della città, Xhenet Syka, che ha raccontato l’impegno nel sociale e lo stretto legame con le Forze Armate italiane. Due esempi di questo legame sono il Women Wellness Center di Peja, una casa sicura per donne vittime di violenza, realizzata con un contributo economico da parte dell’Italia, e il OJQ/Centro per una vita indipendente di Peja, che si occupa di fornire assistenza a persone con disabilità di diverso tipo ed età, interamente realizzato grazie a fondi italiani. In seguito, la troupe si è spostata a Leskoc, per visitare la Casa di Carità Umbra, emblematico esempio di solidarietà oltre confine. La casa famiglia di Leskoc è una struttura che accoglie circa 16 minori in affido e si prende cura di oltre 100 famiglie in condizione di povertà. La realtà si fonda esclusivamente sul lavoro di volontari provenienti da ogni parte d’Italia. Il progetto è sorto in seguito alla guerra del 1999 grazie all’opera di volontari italiani, in particolare di Massimo Mazzali, nonché alla capacità di lasciare sempre una porta aperta all’ascolto, al dialogo e all’accoglienza dell’altro. Infine, gli incontri istituzionali, con la partecipazione della conduttrice al convegno Women Peace Security Forum a Pristina, un forum internazionale a cui hanno preso parte leader regionali e mondiali, accademici, rappresentanti di organizzazioni internazionali, società civile e personalità responsabili dell’attuazione dell’agenda WPS. E poi, l’intervista al Generale Angelo Michele Ristuccia, comandante delle KFOR – Kosovo Force, forze militari internazionali guidate dalla NATO, responsabili di ristabilire l’ordine e la pace in Kosovo. “Un ringraziamento speciale va a tutte le realtà di solidarietà italiane presenti all’estero, alle Forze Armate italiane, in patria e oltre confine, e ai soldati italiani impegnati nella missione KFOR che hanno accompagnato O anche No in questa scoperta del Kosovo – si legge in una nota -: senza il loro supporto, questo viaggio non sarebbe stato possibile”.


– foto AngeliPress –

(ITALPRESS).

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