Perché questa collina è considerata l’ombelico d’Irlanda

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La chiamano l’ombelico d’Irlanda, Uisneach, una collina nei pressi del villaggio di Ballymore, nella contea di Westmeath, nell’Ireland Ancient East, a poco più di un’ora da Dublino, sulla costa Est, e altrettanto da Galway, su quella Ovest.


È considerata il centro, oltre che geografico, anche mitologico e sacro d’Irlanda in quanto ha avuto un ruolo in quasi tutti gli eventi più significativi dell’isola, siano essi politici, culturali, religiosi e mitologici.

La collina di per sé è simile a molte altre. È alta meno di 200 metri, ma una volta raggiunta la cima si gode di una vista mozzafiato che spazia su ben 20 contee che si possono ammirare all’orizzonte.

Tuttavia, secondo la tradizione, era uno dei siti prediletti dai druidi dove accendere i cosiddetti fuochi di Beltane (letteralmente, “fuoco luminoso”), un’antica festa pagana gaelica che si celebrava tra l’equinozio di primavera e il solstizio d’estate ed è molto probabilmente dove fu acceso anche il primo grande fuoco d’Irlanda. Ancora oggi, all’inizio di maggio, viene acceso un grande falò sulla cima della collina.

Vi è conservata ancora oggi una grande pietra, chiamata ‘St Patrick’s Bed’ (forse i resti di una tomba), che segna il centro dell’Irlanda e che indica quelli che erano i confini tra le allora province di Connacht, Leinster, Ulster e Munster. In un’antica raccolta di poesie irlandesi, “Lebor Gabála Érenn”, si narra di un druido che accese proprio qui il primo fuoco. Nella stessa opera si narra anche della divinità Ériu, dea della Terra, e si dice che la collina di Uisneach sia il suo luogo di riposo e del dio del Sole, Lugh, e come tale era considerata un terreno sacro. E sarebbe proprio dal nome di questa divinità che deriverebbe il nome dell’attuale Irlanda.

Quando poi un altro sito d’Irlanda, il celebre Hill of Tara, divenne la sede degli Alti Re, Uisneach era ancora il centro reale d’Irlanda, il punto d’incontro delle antiche province da cui venivano emanate tutte le leggi ed era collegata a Tara da una strada cerimoniale, di cui rimane ancora oggi un tratto.

In una cronaca medievale, “Historia Regum Britanniae” di Goffredo di Monmouth, si racconta addirittura che il celebre sito britannico Stonehenge sia stato trasportato dove si trova ora direttamente dall’Irlanda ed esattamente da Hill of Uisneach.

Nel V secolo la collina fu visitata da San Patrizio (patrono d’Irlanda, che si festeggia il 17 marzo), intento a fondare una chiesa in questo luogo sacro. In anni più recenti è diventato un luogo di manifestazioni politiche, e persino lo scrittore irlandese James Joyce ne era un visitatore abituale, affascinato da questo luogo ricco di storia.

Insomma, di storie legate a questo luogo ce ne sono tantissime, essendo stata la collina abitata fin dal Neolitico all’inizio dell’età del bronzo e sino al periodo medievale, testimoniando un’attività umana che copre circa cinque millenni, ma al di fuori dell’isola verde pochi ne hanno sentito parlare.

I turisti che l’hanno visitato sanno che il sito archeologico comprende una ventina di monumenti che si estendono su oltre due chilometri quadrati, rinvenuti soltanto negli Anni ’20 del ‘900, anche se molti sono stati identificati sottoterra. Si tratterebbe di una tomba megalitica e di altri loculi funerari, di alcuni megaliti, di pozzi sacri e persino di una strada di origine medievale.

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La sacra collina di Uisneach, in Irlanda

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