Per la Commissione Europea la dicitura “Vino Naturale” in etichetta è ingannevole
Presa di posizione che farà discutere quella Dg Agri presso la Commissione Europea di Bruxelles “L’indicazione ‘vino naturale’ in etichetta può suggerire l’idea di un vino di qualità più alta. L’utilizzo è ingannevole, c’è il rischio che l’uso del termine “naturale” induca il consumatore in errore”. È la sintesi di quanto riportato di recente nel parere della in merito al sempre più diffuso utilizzo in etichetta di una dicitura che rappresenta ancora un’area grigia nelle normative di Bruxelles. Lo rileva in un focus in uscita oggi, il settimanale di Unione italiana vini (Uiv), Il Corriere vinicolo.
Per il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti: “L’aggettivo usato nel parere della Dg Agri – ‘misleading’ cioè ingannevole – è molto chiaro, perché la lettura del termine ‘vino naturale’ potrebbe seriamente indurre il consumatore in errore riguardo le caratteristiche intrinseche del prodotto, così come potrebbe indurre valutazioni errate sulla naturalità del vino in generale. E quindi evidente – conclude Castelletti -, un rischio comunicativo per l’intero settore”.
In generale, l’opinione dell’industria vitivinicola è che vi sia la necessità di giungere a regole armonizzate chiare: “Il nucleo del problema – per il segretario generale del Ceev, Ignacio Sanchez Recarte – non è il divieto ma l’applicazione. Non vedo perché non sia possibile che la legge europea preveda regole concrete, incluso un termine appropriato per la presentazione dei vini naturali nell’interesse dei produttori e dei consumatori”.
Nell’articolo a firma del direttore del settimanale, Giulio Somma, si evidenzia la necessità di arrivare a capire quali vini potranno far parte di un segmento oggi impropriamente definito ‘naturale’. Un mondo ancora confuso dentro il quale si trova un po’ di tutto.