Parigi non abbatterà i suoi alberi secolari per riqualificare la zona adiacente la Torre Eiffel

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In vista delle Olimpiadi di Parigi 2024 la capitale francese aveva avviato un dispendioso piano di riqualificazione dell’area circostante la Torre Eiffel. L’intervento intendeva implementare la rete delle piste ciclabili parigine, realizzare dei parchi nella zona che si sviluppa attorno a uno dei simboli più iconici della Francia e migliorare l’accesso al monumento.


La realizzazione del progetto prevedeva però, tra i suoi punti, l’abbattimento di 42 alberi, molti dei quali secolari. Uno di questi, un maestoso platano, sarebbe stato piantato addirittura per volere di Napoleone Bonaparte affinché i soldati francesi potessero trovare riparo all’ombra delle sue foglie.

Tale punto ha fatto molto scalpore nella ville lumière, sollevando un polverone che, per settimane, ha visto un susseguirsi di manifestazioni, dimostrazioni ecologiste di ogni tipo. Tra queste lo sciopero della fame dell’arboricoltore Thomas Brail, fondatore del Groupe National de Surveillance des Arbres (GNSA).

Brail, esperto scalatore, ha protestato avvinghiato a uno degli alberi ai piedi della Torre Eiffel.

Visto l’enorme mobilitazione della capitale francese, il vicesindaco Emmanuel Gregoire aveva cercato di indorare la pillola, rassicurando i cittadini che “nessun albero di 100 anni verrò abbattuto”. Questa misura avrebbe portato il numero di alberi da spazzare via da 42 a 22.

Le intenzioni di Gregoire non hanno convinto per nulla i  parigini e la loro risposta non è tardata ad arrivare. Visto il tumulto mediatico della vicenda, il Consiglio di Parigi ha fatto dietrofront. I 42 alberi nei pressi della Torre Eiffel non verranno abbattuti e l’intero piano sarà adeguatamente rivisto.

Il 20 giugno Thomas Brail incontrerà il ministro della Transizione ecologica Amélie de Montchalin e il ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau per discutere di una maggiore tutela dei polmoni verdi della città, salvi grazie ai parigini. 

Fonte: Groupe National de Surveillance des Arbres/Facebook

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