Olek, la street artist che colora il mondo a colpi di uncinetto [VIDEO]

Condividi
Tempo di Lettura: 4 minuti

Riveste monumenti e oggetti urbani con fili colorati, trasformando i dettagli più iconici delle città in giganteschi lavori a maglia. Lei è Agata Oleksiak, o meglio, Olek, la street artist polacca, massima esponente della cosiddetta Yarn bombing o Yarn Art. L’uncinetto diventa performance artistica, medium che porta alla riflessione su temi sociali, ma anche dettaglio che conduce lo spettatore all’interno di una dimensione più ironica e giocosa.


Nata in Polonia nel 1978, ha conseguito una laurea in studi culturali. Si è quindi trasferita a New York, città dall’eclettico fermento artistico e culturale, dove attualmente lavora. Le sue opere sono state esposte in gallerie, musei e spazi pubblici di tutto il mondo, nonché presentati da importanti riviste come il New York Times, il Wall Street Journal, il New York Magazine e il TIME Magazine.

Le creazioni di Olek esplorano la sessualità, gli ideali femministi e l’evoluzione della comunicazione attraverso forme tridimensionali, colori e dettagli meticolosi e si spingono costantemente ai confini tra moda, artigianato e arte pubblica. L’opera irrompe nella quotidianità, ridisegnando i confini delle cose attraverso la tecnica dell’uncinetto: il filato dona nuovi significati agli oggetti di tutti i giorni, elevandoli verso una dimensione che riscrive il modo in cui viene letta la realtà.

"We dance for laughter, we dance for tears, we dance for madness, we dance for fears, we dance for hopes, we dance for screams, we are the dancers, we create the dreams".Albert Einstein

Pubblicato da Olek su Martedì 17 gennaio 2017

L’artista ricopre oggetti immersi nello spazio urbano, come monumenti, pali segnaletici, panchine, automobili o semafori, che diventano il supporto di veri e propri “graffiti ambientali”; ogni opera ha carattere estemporaneo e vuole suscitare meraviglia nello spettatore.

View this post on Instagram

#likepolska today we are celebrating National Independence Day (Polish: Narodowe Święto Niepodległości). *** November 11th – the anniversary of the restoration of Poland's sovereignty as the Second Polish Republic in 1918, after 123 years of partition by the Russian Empire, the Kingdom of Prussia and the Habsburg Empire. *** Remembrance Day (sometimes known informally as Poppy Day) is a memorial day observed in Commonwealth of Nations member states since the end of the First World War to remember the members of their armed forces who have died in the line of duty. Following a tradition inaugurated by King George V in 1919, the day is also marked by war remembrances in many non-Commonwealth countries. Remembrance Day is observed on 11 November in most countries to recall the end of hostilities of World War I on that date in 1918. Hostilities formally ended "at the 11th hour of the 11th day of the 11th month", in accordance with the armistice signed by representatives of Germany and the Entente between 5:12 and 5:20 that morning. ("At the 11th hour" refers to the passing of the 11th hour, or 11:00 am.) The First World War officially ended with the signing of the Treaty of Versailles on 28 June 1919.

A post shared by OLEK 🦸🏼‍♀️🦸🏼‍♂️ They/Them (@oleknyc) on Nov 10, 2017 at 10:13pm PST

View this post on Instagram

Today is #worldelephantday 💖🐘💖🐘💖 To me it's a day to give thanks to people who are dedicating their lives to save world's elephants @gertyelephant @elephantfamily 🙏😘💖 #elephantfamily #savetheelephants @savetheelephants Thank you all for your love, dedication and continued efforts to make sure the next generation is able to witness these amazing gentle giants in their natural habitats 🙏🙏🙏 #olek

A post shared by OLEK 🦸🏼‍♀️🦸🏼‍♂️ They/Them (@oleknyc) on Aug 12, 2017 at 11:12am PDT

View this post on Instagram

“Remaining childish is a tremendous state of innocence.” #JohnLydon 🌟✌🏻🌟✌🏻🌟 thank you @taylormckimens for trusting me with your classic beauty 🙏 that was a fun filled with positive vibes day 😘 #teamolek 💖 #corvair

A post shared by OLEK 🦸🏼‍♀️🦸🏼‍♂️ They/Them (@oleknyc) on May 9, 2018 at 11:43am PDT

Pubblicato da Olek su Venerdì 14 ottobre 2016

Olek ama stupire, poiché ritiene che la sua arte non può essere completa senza la reazione delle persone. Per questo dà vita a capolavori sorprendenti: dai perfomers interamente vestiti di crochet che girano per la metropolitana di New York, alla casa di accoglienza per donne in India ricoperta da fili coloratissimi, per arrivare al toro di Wall Street rivestito all’uncinetto. Nessuno dei suoi gesti artistici rimane inosservato.

Yes, we did it!! Call it a miracle, call it tons of work…. Crocheted homeless shelter in India

Pubblicato da Olek su Giovedì 19 marzo 2015

Pubblicato da Olek su Lunedì 27 dicembre 2010

Se l’ironia è l’ingrediente magico delle sue creazioni, dall’altra il “gioco” di Olek riguarda tematiche attuali e di estrema importanza; le sue installazioni spesso fanno riferimento a critiche politiche e sociali, diritti umani e proteste in difesa dell’ambiente.

Come artista la mia missione è quella di attirare l’attenzione su questioni cruciali: cause umanitarie, diritti delle donne, uguaglianza sessuale, libertà di espressione e ingiustizie. Metto in risalto gli oggetti di tutti i giorni e conferisco loro un significato nuovo e profondo ricoprendoli con l’uncinetto.

Ma l’arte di Olek non si ferma agli ambienti urbani. Nel 2014 l’artista si è armata di muta, bombole e pinne per intervenire anche sulle sculture realizzate da Jason deCaires Taylor all’interno del MUSA, un museo sottomarino situato tra i fondali delle splendide acque della costa messicana. L’obiettivo è stato quello di denunciare la condizione degli oceani, sempre più inquinati e minacciati dai cambiamenti climatici.

#timebomb #extinctionneversleeps original #sculpture #jasondecairestaylor #underwatermuseum #cancun #mexico #olek…

Pubblicato da Olek su Martedì 12 agosto 2014

Lo stato dei nostri oceani è una bomba a orologeria e dobbiamo agire ora se vogliamo salvare i nostri mari

La sua carriera artistica conta più di 30 mostre internazionali, ma Olek ha dimostrato che in qualunque spazio espositivo i suoi ideali rimangono intatti: uno sguardo colorato che intreccia arte e vita, quotidianità ed eccezionalità. Donando agli oggetti una “nuova pelle”, l’artista sprona lo spettatore al cambiamento, dando voce a chi non ce l’ha e difendendo la libertà di espressione.

Leggi anche:

Da Greenme

Loading