Migranti, Sos Mediterranèe: “Fermo Ocean Viking atto vessatorio”

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La nave è stata sottoposta a fermo amministrativo nel porto di Porto Empedocle. Per la Guardia costiera trasportava un numero di persone superiore a quello riportato nel Certificato di sicurezza Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


ROMA – Ieri, dopo un’ispezione durata undici ore da parte della Guardia Costiera italiana, la Ocean Viking e’ stata sottoposta a fermo amministrativo dalle autorita’ italiane nel porto di Porto Empedocle, in Sicilia. Sos Mediterranee in una nota condanna questa misura e la definisce “vessatoria, perche’ palesemente volta a ostacolare il lavoro di soccorso delle navi delle ong”.

Come informa l’organizzazione, il motivo principale del fermo e’ stato comunicato dalla Guardia costiera italiana: “La nave ha trasportato un numero di persone superiore a quello riportato nel Certificato di sicurezza dotazioni per nave da carico”. In un anno di operazioni gestite da Sos Mediterranee, i responsabili assicurano che “la Ocean Viking aveva gia’ dimostrato di rispondere ad elevati standard di sicurezza piu’ di quanto sia solitamente richiesto ad una nave analoga. Non riusciamo a comprendere – si legge ancora – perche’ le osservazioni sulla sicurezza della nave siano state fatte solo ora, dal momento che le condizioni della nave sono rimaste invariate rispetto alle ultime quattro ispezioni, comprese le due piu’ recenti condotte dalla stessa Guardia costiera italiana, e non ci sono stati cambiamenti nelle norme di sicurezza per quanto riguarda cio’ che ora viene contestato”.

Frederic Penard, direttore operativo di Sos Mediterranee ha dichiarato: “L’armatore norvegese della Ocean Viking ed il noleggiatore Sos Mediterranee hanno sempre rispettato e garantito il massimo livello di sicurezza per l’equipaggio e i naufraghi a bordo della nave. Quello che ci e’ chiaro ora e’ che, negli ultimi tre mesi, la stessa argomentazione sulla sicurezza e’ stata sistematicamente utilizzata dalle autorita’ italiane per trattenere quattro navi delle Ong che conducevano operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale”. Il responsabile chiede: “Come mai la sicurezza non era un problema per le autorita’ marittime quando, all’inizio di questo mese, la Ocean Viking ha dovuto attendere 11 giorni per l’assegnazione di un Porto Sicuro ed e’ stata invece costretta a dichiarare lo Stato di emergenza a bordo?”. La ong chiarisce che “operare nel Mediterraneo centrale, per sua natura, significa trovarsi di fronte a ripetute situazioni di emergenza con un numero potenzialmente elevato di persone in pericolo imminente allo stesso momento (generalmente da 50 a 200 persone).

Nell’ultimo decennio, la Guardia Costiera italiana ha salvato diverse centinaia di persone simultaneamente, a volte nel giro di poche ore”. Anche la Ocean Viking dunque “e’ costretta a trasportare piu’ persone di quante siano indicate nei documenti della nave. Questo deriva dalla natura stessa delle situazioni di emergenza”. Tuttavia, continuano i responsabili, “e’ della massima importanza ricordare che le persone che portiamo temporaneamente in salvo a bordo della Ocean Viking sono, secondo la legge marittima, da considerarsi come naufraghi, persone salvate da una situazione di grave pericolo in mare, e non sono mai da considerarsi come passeggeri”

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