La Sicilia incontra la Romania, Messina “Rafforzare collaborazione”

Condividi

Tempo di Lettura: < 1 minuto CATANIA (ITALPRESS) – «La comunità rumena è già perfettamente integrata nella città di Catania. C’è grande rispetto e dialogo tra i nostri popoli, ma dobbiamo lavorare ancora di più affinchè possano essere sempre più vicini, uniti sotto un’unica bandiera, quella che ci riconosce cittadini europei». Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina, […]

Loading

Condividi
Tempo di Lettura: < 1 minuto

CATANIA (ITALPRESS) – «La comunità rumena è già perfettamente integrata nella città di Catania. C’è grande rispetto e dialogo tra i nostri popoli, ma dobbiamo lavorare ancora di più affinchè possano essere sempre più vicini, uniti sotto un’unica bandiera, quella che ci riconosce cittadini europei». Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina, durante l’incontro, che si è svolto a Palazzo degli Elefanti di Catania, con il ministro della Repubblica romena Gheorghe Carciu, alla presenza del commissario Piero Mattei, del prefetto Maria Carmela Librizzi e del console generale di Romania a Catania Carmen Liliana Iacob.
Portando il saluto del presidente della Regione Renato Schifani e dell’intero governo, l’assessore Messina ha aggiunto: «Questo incontro è il primo momento di un investimento culturale per trovare nuove modalità di relazione nell’interesse, soprattutto, dei nostri giovani. L’impegno deve essere quello di cercare forme di collaborazione che incentivino gli scambi culturali e lavorativi, creando opportunità di scambio aggiuntive tra i due Paesi».
L’incontro, che è avvenuto in un giorno simbolico quale la Domenica delle Palme, si è svolto «sotto il segno della pace e della speranza – ha sottolineato il ministro Carciu – e ha intensificato la logica del dialogo tra due popoli che hanno già gettato le basi per una collaborazione duratura. Solo così si possono trovare soluzioni per tutto ciò di cui l’essere umano ha bisogno: pace, serenità e lavoro».


– foto: ufficio stampa Regione Siciliana

(ITALPRESS).

Loading