La prima vela al grafene parla italiano

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La prima vela realizzata con il grafene porta la «firma» di due ricercatori italiani, Gabriele Nanni e Iker Bayer, entrambi dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova. La vela prodotta con la nuova tecnologia – il brevetto è stato concesso in licenza alla Quantum Sails Italia che sta attualmente utilizzando tale tecnologia nel campionato 52 Super Series, il principale circuito a livello mondiale per barche monoscafo – è maggiormente resistente e fino al 25 per cento più leggera rispetto a una analoga di egual misura.


LA PRIMA VELA AL GRAFENE PARLA ITALIANO – A oggi, le vele moderne sono prodotte mediante la sovrapposizione di strati di materiali con proprietà differenti. In questo processo, un elemento critico è rappresentato dall’adesione fra gli strati che, a causa dell’utilizzo e dello stress meccanico alla quale sono sottoposte le vele, sono destinati a separarsi, compromettendo l’integrità e la funzionalità delle stesse. Ricorrendo alla miscela composta da un polimero e dal grafene, invece, i ricercatori italiani hanno trovato la soluzione per eliminare la presenza di spazi vuoti. Così è stato possibile aumentare la resistenza nel tempo della vela. Questa solidifica a temperatura ambiente, con un grosso vantaggio dal punto di vista economico ed ambientale. Lo strato flessibile e resistente che ne deriva fa in modo che la vela sia facilmente ripiegabile e al contempo in grado di assicurare anche elevate prestazioni. «Su una vela di circa 60 metri quadrati, abbiamo ottenuto una riduzione del peso pari al 25 per cento, che in regata può fare la differenza», dichiara Nanni.

La prima vela realizzata con il grafene porta la «firma» di due ricercatori italiani, Gabriele Nanni e Iker Bayer, entrambi dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, Image by iStock

UNA SVOLTA PER GLI AMANTI DEL VENTO? – L’idea è nata dall’impulso di un velista (Lorenzo Bacigalupo) e di un ricercatore (Pietro Pinucci) che hanno lavorato per sviluppare una vela più compatta e leggera. Così è venuta l’idea di ricorrere al grafene, che nel 2010 ha fatto vincere il Nobel per la Fisica ad André Geim e a Konstantin Novoselov e s’è conquistato le copertine delle riviste scientifiche per le sue potenzialità: fisiche, meccaniche ed elettriche. «Il risultato è stato un materiale versatile che permette di realizzare, con un procedimento snello, vele con caratteristiche migliori rispetto alle tecnologie attuali – racconta Vittorio d’Albertas, CEO di Quantum Sails Italia, azienda leader lungo la Penisola nella progettazione e costruzione di vele -. Questi risultati costituiscono una possibile svolta nel mondo del sailmaking, dal momento che la piattaforma risulta ideale per sviluppi futuri sia nel campo della crociera sia della regata». Sarà possibile osservare alcuni prototipi di vele prodotte con questo nuovo processo produttivo in occasione del Salone Nautico internazionale di Genova (dal 19 al 24 settembre) e alle prossime gare del campionato 52 Super Series a Puerto Portals in Spagna (dal 25 al 29 Agosto) e a Porto Cervo (dal 24 al 28 settembre).

Twitter @fabioditodaro

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