Il Covid ha abbassato l’aspettativa di vita in Europa per la prima volta dopo 70 anni

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Cola a picco l'aspettativa di vita in quasi tutti i Paesi europei in seguito all'impatto del Covid. Ad annunciarlo è stato Eurostat, il dipartimento statistico dell'Unione europea con un verdetto inequivocabile: «In seguito allo scoppio della pandemia Covid-19, l'anno scorso, l'aspettativa di vita alla nascita è precipitata nella vasta maggioranza degli Stati membri sulla base dei dati 2020. La caduta maggiore si è data in Spagna (-1,6 anni rispetto al 2019) e Bulgaria (-1,5 anni) seguite da Lituania, Polonia e Romania (tutte con -1,4)». Anche l'Italia ha patito una significativa diminuzione dell'aspettativa di vita di 1,2 anni in meno. Nel 2019 era di 83,6; lo scorso anno, quello del Covid, è scesa a 82,4 anni.


L'inversione di tendenza

Il dato è ancora più macroscopico dal momento che in Europa l'aspettativa di vita è cresciuta costantemente per decenni: come ricorda Eurostat, mediamente di 2 anni ogni decennio sin dal 1960. Non solo, non si verificava una caduta della longevità attesa alla nascita nelle nazioni europee ben da 70 anni. I Paesi che hanno mediamente subito una caduta dell'aspettativa di vita di oltre un anno sono appunto Spagna, Bulgaria, Lituania, Polonia, Romania, Italia, Belgio (-1,2) e Repubblica Ceca e Slovenia (-1). Ma anche gli altri hanno registrato una flessione vistosa: in Croazia, Svezia e Ungheria -0,8 anni; in Francia, Olanda e Austria -0,7 anni; in Grecia -0,5. Più contenuta la caduta in Germania (-0,2 anni), mentre l'aspettativa di vita è minimamente cresciuta solo in Danimarca e Finlandia (+0,1 anni).

Gli uomini più colpiti delle donne

Il calo maggiore, in base al sesso, si è dato negli uomini la cui aspettativa di vita é maggiormente diminuita in Bulgaria (-1,7 anni), Polonia e Lituania (-1,5 anni). Anche in Italia il calo dell'aspettativa di vita è maggiore della media nazionale negli uomini (-1,3 contro la media di -1,2 anni): gli uomini italiani nel 2020 hanno un'aspettativa di 80,1 anni di vita alla nascita contro gli 81,4 del 2019. Per le donne in Italia il calo è di 1 anno (84,7 anni contro gli 85,7 del 2019). L'aspettativa di vita alla nascita si calcola con la media di anni che un neonato in un dato Paese deve aspettarsi in base ai dati statistici dell'età della mortalità, che si è spostata in avanti per anni, al punto che per il diritto alla pensione di vecchiaia in Italia – a 67 anni, fissato in un'età anagrafica già molto avanzata rispetto alla media europea di 63 anni – é stato inserito anche un coefficiente sull'aspettativa di vita che progressivamente differisce il percepimento dell'assegno previdenziale. Resta da vedere adesso se questo brusco passo indietro dell'aspettativa di vita sarà calcolato per anticipare di un anno abbondante il diritto alla pensione.

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GQItalia

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