Ho trovato un rondone caduto dal nido: cosa fare (e cosa no) per aiutare gli uccelli in difficoltà

Condividi
Tempo di Lettura: 4 minuti

Il periodo primaverile ed estivo può trasformarsi in un incubo per gli uccelli che vivono nelle nostre città, in particolare per specie come i rondoni. Sono tantissimi i volatili che puntualmente cadono dai nidi, stremati dalle temperature elevate e dalle potature e sfalci scriteriati di alberi e cespugli. Troppo spesso gli uccelli finiscono a terra su strade e marciapiedi, rischiando di morire schiacciati.


Ma che fare quando si trova un rondone ferito o in difficoltà? Scopriamo i consigli degli esperti della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) per aiutare questi esemplari a sopravvivere nei mesi estivi e non solo. Basta qualche piccola accortezza per salvare un rondone.

Leggi anche: Uccellino caduto dal nido, ne hai trovato uno? Cosa fare?

Cosa fare si si trova un rondone a terra

Come ricorda la LIPU, innanzitutto è bene sapere che i rondoni non abbandonano il nido fino a che non sono completamente autosufficienti. I rondoni (in Italia si riproducono tre specie: Rondone comune, Rondone pallido e Rondone maggiore) sono uccelli particolari e delicati.

La Natura li ha selezionati per vivere l’intero ciclo vitale in volo. Si posano solo nei nidi – spiega la LIPU – Per questo posseggono zampe molto corte che non consentono loro di spiccare il volo dal suolo né di camminare alla ricerca di cibo. Capita tuttavia che questi uccelli, sia adulti che giovani immaturi, atterrino per errore o incidente al suolo. In questi casi il soccorso da parte dell’uomo è indispensabile.

Prima di prestare aiuto a un rondone bisogna capire se si tratta di giovane individuo incapace di volare o di un adulto sano, perché il soccorso è differente nei due casi. Il rondone adulto si distingue dal giovane perché quando le ali sono in posizione di riposo si incrociano sul dorso superando la coda di circa 2-3 cm. L’apertura alare è di circa 2 spanne e la silhouette disegna una falce. Un rondone comune adulto, senza ferite, spesso torna a volare grazie alla semplice operazione di lancio. Se dopo il lancio dovesse tornare nuovamente al suolo, serve invece il ricovero in un Centro Recupero.

Invece, il rondone giovane ha ali tendenzialmente corte che in lunghezza non superano mai la coda e al massimo si incrociano di poco sul dorso. Spesso sono visibili i calami alla base delle penne (astucci cheratinici che contengono piumaggio in crescita). Anche se in buona salute, i piccoli rondoni non sono in grado né di camminare né di volare e alimentarsi. In questo caso, non occorre eseguire nessun tentativo di involo. Serve invece il soccorso e la consegna al Centro Recupero più vicino. Nell’attesa del ricovero, lo si può adagiare in un contenitore di cartone e al caldo. Da evitare le gabbie, dove il rondone potrebbe ferirsi.

Come nutrire un rondone

Dopo aver contattato il Centro di Recupero,  nell’attesa, si può nutrire il rondone ricorrendo ai seguenti alimenti:

  • piccole palline di carne macinata cruda di manzo (ottime come primo soccorso in attesa dell’intervento del centro di recupero. Nel caso in cui l’attesa si protragga, meglio optare per i grilli (si trovano nei negozi d’animali o online)
  • camole del miele o della farina (le camole si possono acquistare presso i negozi di pesca sportiva)
  • acqua, da somministrare usando un contagocce o attraverso una siringa senza ago o anche con la punta del dito (lasciando cadere una goccia alla volta lateralmente sul taglio del becco)

Come aiutare un rondone a volare

Quando le ali diventano più lunghe di 2-3 cm rispetto alla coda e quando inizia a rifiutare il cibo e a fare prove di volo nello scatolone (aprendo e sbattendo le ali con insistenza), è segno che il rondone è pronto per spiccare il volo. Assolutamente sconsigliati i lanci di prova perché il rondone non atterra sulle zampe ma sul petto. Potrebbero dunque crearsi lesioni interne alla base del collo, con conseguenze anche letali.

Il rondone è pronto per volare quando, messo sul pavimento a 3-10 metri da una finestra molto luminosa (ideale una porta finestra) con la faccia rivolta verso l’esterno, frulla le ali e, nel tentare di raggiungere la fonte luminosa, si alza di 10-30 centimetri dal suolo (senza alcun aiuto da parte nostra, al massimo una leggerissima spinta in avanti) usando lo spazio che lo separa dalla finestra come “pista di decollo”.

Se capace di alzarsi anche di soli pochi centimetri senza il nostro aiuto, il rondone dispone della giusta muscolatura e una volta lanciato in aria, ad esempio su un campo erboso o di terra, sarà capace di prende il volo. – sottolinea la LIPU – Se invece, messo sul pavimento come sopra descritto, il rondone tenterà di nascondersi, o arrufferà le piume del dorso, o ancora si volterà con la coda verso la finestra, il Rondone non è ancora pronto per l’involo.

Numeri utili da contattare

Ricordate di non improvvisarvi mai veterinarie nel caso in cui abbiate trovato un rondone o un altro uccello in difficoltà. Contattate il prima possibile il Centro di Recupero più vicino o la Sede Nazionale della Lipu allo 0521/273043 (lun.– ven. ore 8.30-17.30) oppure l’Amministrazione Provinciale di riferimento.

Seguici anche su: Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube

Fonte: LIPU

Leggi anche:

Loading

Lascia un commento