Gli scenari del settore della ristorazione dopo il Coronavirus
di Luigi Salvo
La diffusione del Coronavius in questo primo mese di misure restrittive ha cambiato le nostre abitudini, ha inevitabilmente ridotto drasticamente i contatti sociali ed fatto scoprire, su larga scala, le conversazioni online come unico mezzo per poter sentire vicini amici e parenti.
Il settore della ristorazione è certamente uno dei più colpiti dall’emergenza pandemia, i vari locali,da Nord a Sud, sono stati chiusi sin da subito ed alla ripresa della vita di relazione con il mondo esterno saranno gli ultimi ad avere il via libera, seppur con le dovute limitazioni: addio ai grandi tavoli sociali, riduzione del numero dei posti a sede per garantire le distanze tra i commensali, rivisitazione della manipolazione dei cibi con maggiore cura e maggiori precauzioni.
Tra i grandi cambiamenti si modificherà anche la preparazione dei piatti, si tornerà ad una cucina più semplice che proponga prodotti dei rispettivi comprensori, diminuirà drasticamente il numero delle persone che andranno a pranzo ed a cena fuori, un mutamento che produrrà una rigida selezione tra i ristoratori, tutti gli improvvisati che si sono lanciati in questo settore negli ultimi anni probabilmente chiuderanno.
Avranno vita più facile i ristoratori che hanno un buon posizionamento con la clientela del luogo, chi invece lavora con i turisti o con i clienti businnes soffrirà parecchio, il turismo riprenderà davvero lentamente e lo smart working, scoperto su larga scala, nel prossimo futuro limiterà i viaggi.
Pochi alla ripresa non sentiranno la crisi, molti si organizzeranno con il delivery, ovvero la consegna a domicilio di particolari specialità, inutile nascondersi dietro un dito, essendo realistici per la ristorazione il ritorno alla normalità sarà un periodo lungo almeno due anni!!!