FOTO | VIDEO | A Bologna flash-mob per chiedere blocco delle tasse universitarie

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Stamattina le proteste di Noi restiamo in rettorato e Link a Ergo Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print Previous Next


ROMA – Sospensione delle tasse universitarie per fronteggiare le difficoltà economiche di studenti e famiglie a causa dell’emergenza sanitaria, e in particolare della terza rata, quella che prevede l’importo maggiore e il cui periodo di riscossione è coinciso con l’esplosione dell’epidemia da Covid-19. È quanto chiede il gruppo di “Noi restiamo Bologna”, che questa mattina ha manifestato davanti al Rettorato dell’Alma mater in occasione della seduta del cda dell’Università per l’approvazione del bando per studenti in condizioni disagiate.

Diritto allo studio, dignità“, gridano gli attivisti, mentre appendono all’ingresso di Palazzo Poggi due cartelli che spiegano le ragioni del blocco delle tasse. “Abbiamo deciso di lanciare a livello nazionale una settimana di agitazione sul diritto allo studio su un tema molto specifico, che è quello dell’abolizione della terza rata- spiega Sabrina, un’attivista del movimento- che molto spesso in base ai criteri che sono stati applicati è quella più alta, diventa un vero e proprio macigno da dover pagare”, in un momento in cui “tanti hanno perso il lavoro, le nostre famiglie in molti casi hanno perso il lavoro”.

La conseguenza pertanto è che tantissimi studenti “avranno difficoltà a pagare le tasse, si domandano se è possibile iscriversi al prossimo anno accademico in questa situazione, o hanno dovuto lasciare Bologna”, mentre altri “continuano a dover pagare un affitto altissimo in una città che è stata resa una vetrina per turisti senza che ci sia una una reale tutela da dietro”. Non c’è che una cosa da fare, quindi: “L’abolizione della terza rata d’Ateneo e delle tasse del prossimo anno accademico. Soltanto in questo modo non solo l’Università di Bologna, ma tutte le Università italiane possono garantire un diritto allo studio che non lascia indietro nessuno”, conclude Sabrina. La protesta di Noi restiamo infatti non è stata l’unica. Questa mattina anche il collettivo Link ha manifestato, questa volta davanti alla sede bolognese di ErGo. Un ‘blitz’ in piena regola dove gli attivisti hanno attacchinato foto di altri manifestanti rimasti a casa con tanto di cartelli uniti dall’hasthag #iovogliostudiare, attuando una forma di protesta vista in questo periodo per rispettare le norme di distanziamento sociale.

“Le difficoltà della comunità studentesca e dell’Università, nonostante una narrazione diffusa del ‘va tutto bene’, devono ancora avere risposte”, contesta Roberta Santoriello di Link Bologna. In particolare, nonostante il decreto Rilancio abbia stanziato “importanti fondi per l’Università da cui Regione, ErGo ed Atenei possono attingere per ridurre i criteri di merito per l’accesso alle borse di studio, diminuire le tasse universitarie ed innalzare la no tax area a 30.000 euro”, questi soggetti “continuano a tacere su temi come Università e condizione studentesca, mostrando indifferenza verso una componente importante di questo territorio che contribuisce sia allo sviluppo economico sia alla crescita culturale delle nostre città. Servono risposte e servono ora, ne va del nostro futuro”.

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