Diritto allo studio universitario, la programmazione 2023-2025 in Puglia
Tempo di Lettura: 3 minutiBARI (ITALPRESS) – E’ andata in scena questa mattina a Bari, presso la residenza universitaria “A. Fraccacreta”, la conferenza regionale di programmazione sul diritto allo studio universitario 2023/2025, finalizzata alla costruzione partecipata del prossimo programma triennale, in condivisione con tutti gli stakeholders riguardo a obiettivi, strategie, strumenti, interventi per garantire il diritto allo studio per […]
BARI (ITALPRESS) – E’ andata in scena questa mattina a Bari, presso la residenza universitaria “A. Fraccacreta”, la conferenza regionale di programmazione sul diritto allo studio universitario 2023/2025, finalizzata alla costruzione partecipata del prossimo programma triennale, in condivisione con tutti gli stakeholders riguardo a obiettivi, strategie, strumenti, interventi per garantire il diritto allo studio per gli studenti del sistema dell’istruzione terziaria della Puglia.
L’iniziativa, prevista dalla Legge regionale n.18 del 2007, è stata indetta dall’assessorato regionale all’Istruzione e organizzata in sinergia con Adisu Puglia. Si è partiti dall’analisi dei dati della programmazione regionale per il diritto allo studio nel precedente triennio, anche a confronto con lo scenario nazionale, presenti in tre sessioni tematiche, introdotti dalla dirigente della Sezione regionale all’Istruzione e Università e direttrice facente funzione Adisu Maria Raffaella Lamacchia.
“Oggi – ha affermato l’assessore all’Istruzione della Regione Puglia Sebastiano Leo – cogliamo l’occasione di programmare il futuro, partendo dal racconto di quello che si è fatto in Puglia negli ultimi anni nell’ambito del diritto allo studio, un percorso straordinario con risultati importanti. In questo senso, il primo merito è proprio quello di aver messo al centro della politica regionale gli studenti e le studentesse pugliesi. L’istruzione e la formazione sono per noi un asset fondante della nostra regione, la Puglia non è solo turismo ma è anche un’offerta formativa di qualità, un sistema di formazione di eccellenza e un welfare studentesco tra i più avanzati in Italia”.
“Siamo diventati – ha aggiunto Leo – un modello a cui guardare. Penso al risultato della copertura del 100% delle borse di studio per tutti gli aventi diritto o gli interventi in materia di housing studentesco che ha portato e porterà a un incremento notevole dei posti alloggi per gli studenti. Ma siamo pronti a fare ancora di più, sfruttando al massimo anche le opportunità messe a disposizione dal Pnrr per migliorare le condizioni di vita e di studio dei ragazzi che scelgono di formarsi nelle nostre città e nei nostri atenei. Lo faremo di concerto con la comunità studentesca, le università, i comuni, gli ITS, le AFAM e tutti i soggetti coinvolti per una programmazione condivisa e partecipata, come nella conferenza di oggi”.
“La giornata di oggi – ha dichiarato il presidente Adisu Alessandro Cataldo – ci mette nelle condizioni di programmare il futuro prossimo del diritto allo studio della Puglia in contraddittorio, consentitemi il termine, con gli studenti, gli atenei, gli enti locali, con tutti gli stakeholders che partecipano al diritto allo studio inteso come sistema unico. In questo senso, la Regione Puglia si è portata avanti con il lavoro, promuovendo dal 2019 il progetto Puglia Regione Universitaria che, costruendo una connessione tra sistemi urbani e sistemi universitari, rappresenta la genesi di questo percorso virtuoso di collaborazione tra tutti gli enti che partecipano alla programmazione e alla realizzazione del diritto allo studio in Puglia”.
“Noi studenti – ha aggiunto la consigliera d’amministrazione Adisu Margherita Coccioli – abbiamo premuto molto sulla nostra presenza a eventi di programmazione sulla stesura del nuovo bando “Benefici e servizi” perchè crediamo che la nostra voce sia quella più importante in questo processo decisionale, che grava proprio sulla nostra pelle. Con Link Bari, Link Lecce e Link Foggia abbiamo presentato tutte le proposte sia in termini di bando, affinchè ci sia la copertura totale delle borse di studio, sia in termini di servizi, ovvero di mense e di alloggi. Purtroppo, oltre a esserci problemi strutturali delle varie residenze universitarie, nelle nostre città continua a esistere la figura dell’idoneo non beneficiario di posto alloggio e questo è un problema, così come lo sono la qualità e la varietà dei pasti delle mense”
– foto: xa2/Italpress
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