Dimentica le 8 ore, ecco quanto dovresti dormire se hai più di 40 anni secondo un nuovo studio

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Aldilà di ciò che millantano i guru della tecnologia o i grandi imprenditori, che affermano di dormire pochissimo e di svegliarsi ogni giorno alle quattro del mattino per essere il più produttivi possibili, dormire è un’azione fondamentale per il nostro benessere, poiché ci permette di essere reattivi durante il giorno, concentrati sul lavoro o sulle nostre attività; inoltre, la scarsezza di sonno ha come conseguenze problemi di salute, ansia, depressione – come dimostrato da numerosi studi. (Leggi anche: Sonno: stai dormendo abbastanza Come calcolare quando dovresti andare a letto)


Ma quanto dovremmo dormire per stare bene in salute ed essere al nostro meglio? Un tempo si diceva che il giusto riposo notturno durava otto ore, ma ora gli esperti non sono più tutti concordi con questa affermazione.

Un nuovo studio condotto nel Regno Unito collega infatti il tempo del giusto riposo notturno all’età, dimostrando che sette ore sono il quantitativo di sonno ideale durante la mezza età. Lo studio ha coinvolto quasi 500.000 adulti di età compresa fra i 38 e i 73 anni, che hanno raccontato attraverso interviste e questionari le loro abitudini di sonno.

Le informazioni sul riposo dei partecipanti sono state poi incrociate con i dati relativi alla salute del loro cervello: si è scoperto che l’area del cervello maggiormente influenzata dal sonno, ovvero l’ippocampo, si ridurrebbe nelle sue dimensioni sia in caso di troppo sonno che di troppo poco riposo. Le persone che hanno dichiarato di dormire sette ore a notte, invece, sono quelle che hanno ottenuto risultati migliori nei test cognitivi per la velocità di elaborazione, l’attenzione visiva, la memoria e le capacità di risoluzione dei problemi.

Un fattore che spiegherebbe il legame fra un riposo insufficiente e il declino cognitivo potrebbe essere l’interruzione del sonno profondo (a onde lente), che svolge un ruolo importantissimo per la formazione dei ricordi e il consolidamento delle informazioni nella memoria. Inoltre, la mancanza di sonno potrebbe anche impedire al cervello di eliminare efficacemente le tossine.

Per quanto riguarda l’eccesso contrario, ovvero il troppo sonno, gli scienziati non hanno ancora compreso appieno i motivi per cui anche questa abitudine provochi il rimpicciolimento dell’ippocampo: probabilmente è un riflesso comunque di un sonno disturbato, di scarsa qualità, spesso interrotto – il che ci riporta alla spiegazione precedente.

Insomma, dormire bene è importantissimo in tutte le fasi della vita, ma in particolare a partire da una certa età: secondo gli autori dello studio, ha un peso pari a quello dell’esercizio fisico all’interno della nostra quotidianità.

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Fonte: Nature Aging

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