Coronavirus, la Terra senza smog: le immagini dallo Spazio raccontano il pianeta ‘nuovo’

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L’11 marzo del 2020 l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che la diffusione del Covid19 è una pandemia. I numeri dei contagi da questo tipo di Coronavirus sono tanto elevati da aver raggiunto ogni angolo del pianeta. Questo ha portato ciascun Paese a prendere delle misure per contenerli. In Italia, ad esempio, si sono chiuse prima le scuole, poi i musei, i cinema, i teatri, per poi arrivare alla chiusura di attività commerciali ritenute non essenziali. In Cina, nella provincia dell’Hubei- dove si trova la città di Wuhan, ritenuta epicentro della pandemia- le misure contenitive erano state altrettanto rigide fin da gennaio, contemplando anche la chiusura delle fabbriche. Uno degli effetti più evidenti è stata la drastica riduzione di emissioni nocive. Lo sappiamo grazie al lavoro delle sentinelle della Terra, i satelliti europei della costellazione Copernicus che da anni monitorano lo stato di salute del nostro pianeta.


I dati e le immagini sono stati resi noti dall’Agenzia spaziale europea (Esa). Il diossido di azoto, gas fortemente irritante per le vie respiratorie, si è ridotto drasticamente in Cina tra gennaio e febbraio. Questo inquinante rimane abbastanza vicino a dove è stato emesso. La maggior parte delle sue fonti di emissione si trovano in superficie e sono generate da attività umane come traffico, produzione di energia, riscaldamento residenziale, industrie eccetera.

La sua presenza è stata monitorata da Sentinel 5P. Non solo. Il Servizio Copernicus di Monitoraggio Atmosferico ha osservato anche una diminuzione fino al 30% di uno dei più importanti inquinanti atmosferici, il particolato fine, su tutto il Paese asiatico.

Una situazione analoga si è determinata nel Nord Italia. Quando sono iniziate le restrizioni, la ‘nuvola’ di diossido di azoto si è diradata, con effetto particolarmente visibile sull’area della Pianura Padana.

A mostrarcelo, sempre gli occhi di Sentinel 5P, la sentinella di Copernicus dedicata in particolare all’analisi dell’atmosfera terrestre. Lanciata nell’ottobre del 2017, Sentinel 5P si serve del prezioso strumento Tropomi in grado di leggere quali gas sono presenti, e in che concentrazione, nell’atmosfera terrestre.

“Tropomi, a bordo di Copernicus Sentinel-5P, è lo strumento più accurato oggi per misurare l’inquinamento atmosferico dallo spazio. Queste misurazioni, disponibili a livello globale grazie alla politica dei dati libera e aperta, forniscono informazioni vitali per i cittadini e per gli organi decisionali”, ha commentato Josef Aschbacher, Direttore ESA dei Programmi di Osservazione della Terra.

L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha fatto sapere di lavorare a prossime missioni, sempre nell’ambito di Copernicus, espressamente dedicate all’analisi della qualità dell’aria che respiriamo.

Un aiuto dallo Spazio particolarmente utile, se consideriamo anche il risultato del recente studio della Societa’ Italiana di Medicina Ambientale che correla un maggior inquinamento dell’aria con una diffusione più rapida del Coronavirus.

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Anche per questo, per ora, la cosa più importante da fare è rimanere a casa. L’invito arriva anche dall’astronauta Luca Parmitano, che, tornato sulla Terra il 6 febbraio dopo essere stato Comandante della missione Beyond sulla Stazione spaziale internazionale, invita tutti a rispettare le regole.

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“Per poter godere domani della bellezza, dobbiamo oggi chiudere la porta all’espansione del Coronavirus. Per poterlo fare, dobbiamo farlo insieme, dobbiamo fare una scelta. Scegliamo di fare la cosa giusta. Scegliamo di stare in casa, scegliamo di restare uniti. Io resto a casa“.

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