Coronavirus, i sindacati dei medici: “Da eroi a imputati, si va verso lo sciopero”

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"Vogliamo dimostrare il nostro disagio perche' da medici eroi a imputati e' stato un attimo, ma dobbiamo denunciare le inefficienze amministrative"

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ROMA – “E’ in atto una campagna mediatica contro i medici di base mentre i nostri colleghi continuano a morire anche perche’ spesso privi di condizioni di sicurezza per lavorare. Entriamo in stato di agitazione perche’ vogliamo lavorare in condizioni di sicurezza, vedere interventi strutturali del governo e capire che fine hanno fatto i 780 milioni per la creazione delle Usca, che a tutt’oggi sono troppo poche e non riescono a svolgere il lavoro che sono chiamate a fare”. Cosi’ Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani nella conferenza per proclamare lo stato di agitazione dei medici di medicina generale.

Crescono ancora i medici morti in Italia, si e’ arrivati a quasi duecento vittime, l’epidemia corre, con tanti ospedalizzati, c’e’ un ricorso vinto dallo Smi contro l’obbligo all’assistenza dei pazienti Covid da parte dei medici di medicina generale che sta scatenando molte polemiche e oggi i sindacati dei medici Smi, Snami, federazione CIPe SISPe e SINSPe, la funzione pubblica della Cgil medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale, la La.Pe.L. e il SIMET, hanno spiegato le motivazioni dello stato di agitazione.

LEGGI ANCHE: Coronavirus, medicina territoriale al collasso. Sindacati dei medici: “Più di 20mila sanitari infettati”

“Siamo in uno stato di emergenza e qualcuno potra’ chiedersi perche’ uno sciopero in questo momento – spiega Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami – “ma siamo in difficolta’ anche noi, e’ in atto una campagna mediatica molto forte contro i medici di base. E poi ci sono i morti, tanti, tra i nostri colleghi, che sono venuti a mancare. Paragonare i medici dipendenti ai medici di base non e’ corretto, eppure e’ quello che sta succedendo, ma c’e’ invece una grossa inefficienza dei Sisp a cui i medici di medicina generale hanno dovuto sostituirsi per dare assistenza ai pazienti con ore e ore di lavoro: ma non sono scomparsi i diabetici, i malati di patologie croniche, e stiamo facendo anche i vaccini influenzali”.

Per Pina Onotri, segretario generale dello Smi, “dobbiamo capire che fine hanno fatto i 780 milioni di euro dal governo per le Usca: perche’ queste unita’ non ci sono o almeno non a sufficienza. I Sisp sono carenti di organico, noi come medici di base stabiliamo quarantena e certificati ma vorremmo un provvedimento parlamentare non delle delibere ma anche condizioni di lavoro in sicurezza. Vogliamo dimostrare il nostro disagio perche’ da medici eroi a imputati e’ stato un attimo, ma dobbiamo denunciare le inefficienze amministrative. Oggi ci troviamo in carenza di tutto: farmaci, medici, operatori, dpi. Chiediamo interventi strutturali e complessivi per tutta l’area sanitaria”.

“C’e’ qualcuno in tv, ma non solo, che ha parlato di ‘andare a stanare’ i medici di base per fare i tamponi e dare assistenza ai pazienti Covid, sia prima che dopo il ricorso vinto dallo Smi – spiega Giorgio Barbieri, della Fp Cgil, che punta sullo stato di insicurezza in cui operano i medici- Voglio ricordare che l’unico strumento che abbiamo noi per difenderere i nostri studi e’ separare i pazienti potenzialmente sani dagli altri potenzialmente Covid. Per questo abbiamo chiesto la stessa sicurezza dei colleghi medici negli ospedali”.

Uno stato di agitazione, hanno concluso le sigle che hanno partecipato alla conferenza stampa, che andra’ verso lo sciopero “se non ci saranno interventi decisi da parte del governo e delle istituzioni”.

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