Coronavirus, Bonaccini: “Norme per ripartire, evitiamo carestie”

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L'altolà del governatore dell'Emilia-Romagna: "Non possiamo rimanere tutti chiusi in casa per i prossimi due anni, nè rischiare di avere carestia dopo questa tragedia sanitaria" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


BOLOGNA – Quando ripartire “lo si deciderà insieme al comitato scientifico”, ma il come “dobbiamo già deciderlo adesso“. L’avviso è del presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, che di fronte ai dati incoraggianti sull’andamento dell’epidemia negli ultimi giorni mette finalmente nel mirino la ripartenza della ex “locomotiva” d’Italia e dell’intero paese.

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“NON POSSIAMO STARE CHIUSI IN CASA DUE ANNI”

Non possiamo rimanere tutti chiusi in casa per i prossimi due anni, nè rischiare di avere carestia dopo questa tragedia sanitaria”, ha detto questa mattina il governatore a Rai Radio1, all’interno del programma Centocittà. Bonaccini sottolinea chiaramente un concetto: “Bisogna riuscire a garantire che possano ripartire le attività sapendo che la salute va messa al primo posto”.

Nuove speranze vengano dall’andamento degli ultimi giorni dell’epidemia di Covid 19 in regione. “I numeri finalmente cominciano a farci avere qualche fiducia in più”, dice il presidente dell’Emilia-Romagna. “Io non guardo i contagi come fate voi o i comuni cittadini- precisa- ma telefoniamo tutti i giorni agli ospedali per sapere gli accessi ai Pronto soccorso, in terapia intensiva e nei reparti. Stanno calando decisamente quei numeri, vuol dire che la prospettiva dei prossimi giorni e delle prossime settimane dovrebbero vedere la curva cominciare ad arrivare al picco e poi via via a scendere”.

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“RIPARTIRE IN TOTALE CAUTELA”

Ed ecco il tema della ripartenza, a cui in Emilia-Romagna si sta già lavorando insieme alle parti sociali. Ma senza forzare troppo le tappe. “Bisognerà immaginare di ripartire con totale cautela, senso di responsabilità e testa sulle spalle- sottolinea Bonaccini. “Con un protocollo rigoroso per il quale, una volta deciso dal Governo quali altri settori possono riaprire oltre a quello primario, le imprese diano determinate garanzie sul distanziamento sociale e sui sistemi di protezione individuale per i lavoratori”.

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“POLITICI CHE FANNO SCIENZIATI MI FANNO RIDERE”

Quindi serviranno le mascherine? “Ce lo diranno gli esperti della sanità- risponde Bonaccini- quando sento politici o miei colleghi fare gli scienziati mi viene da sorridere, o da piangere. Devono essere coloro che hanno degli strumenti a dirci quali siano le migliori buone pratiche per evitare che le persone si ammalino”.

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