Cop26, il disastro è già qui e la Terra sta diventando invivibile. I Governi agiranno per impedire che tutto peggiori?

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Sembrano numeri sorprendentemente piccoli, ma non lo sono: 1,5° C o 2° C sono un appena “più caldo” di quanto non fosse nell’era precedente al momento in cui l’auto sostituì il cavallo e il carro. Ma, oggi, segnano il passo oltre il quale non dovremmo più muoverci.


Queste soglie di temperatura saranno (di nuovo) al centro dei prossimi colloqui sul clima delle Nazioni Unite, alla Cop26 in Scozia, mentre alcuni Paesi si affannano e altri indugiano per evitare la catastrofe climatica. E non è abbastanza.

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Abbiamo costruito una civiltà basata su un mondo che non esiste più, dice Katharine Hayhoe, climatologa alla Texas Tech University.

Il mondo si è già riscaldato di circa 1,2°C, in media, dall’era preindustriale. Un aumentare della temperatura dell’intero globo in poco più di un secolo è, in effetti, straordinario, con gli oceani che da soli assorbono l’equivalente di calore di cinque bombe atomiche di Hiroshima che cadono nell’acqua ogni secondo.

Fino ad ora, la civiltà umana ha operato all’interno di una fascia di temperatura ristretta e stabile. Ma, soprattutto a causa del ricorso a combustibili fossili, ora è esattamente come se ci fossimo trapiantati su un altro Pianeta. L’ultima volta che è stato più caldo di adesso è stato almeno 125mila anni fa, mentre ora – allo stato attuale – l’atmosfera contiene più anidride carbonica che intrappola il calore rispetto a qualsiasi altra volta negli ultimi due milioni di anni o forse più.

Dal 1970, la temperatura della Terra è aumentata più velocemente che in qualsiasi periodo comparabile. Gli oceani si sono riscaldati a un ritmo che non si vedeva da almeno 11mila anni.

Stiamo conducendo una sorta di esperimento senza precedenti  – ha affermato la Hayhoe. Ora stiamo percorrendo una curva che non abbiamo mai visto prima.

Ebbene, nessuno è in grado di dire come andrà a finire questo orribile esperimento, ma a noi essere umani piacciono gli obiettivi e così, nell’Accordo sul clima di Parigi del 2015, quasi 200 Paesi hanno concordato di limitare l’aumento della temperatura globale a “ben al di sotto” dei 2°C, con l’obiettivo ambizioso di mantenerlo a 1,5°C.

Quest’ultimo obiettivo è stato agognato da Nazioni più piccole e più povere, consapevoli che le minacce di ondate di calore, inondazioni e siccità dipendono da questo apparentemente piccolo incremento.

La differenza tra 1,5 C e 2 C è una condanna a morte per le Maldive – dice per esempio Ibrahim Mohamed Solih, presidente del Paese, ai leader mondiali alle Nazioni Unite,

clima IPCC
©IPCC, 2021

Siamo su un percorso catastrofico – ha affermato António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite. Possiamo salvare il nostro mondo o condannare l’umanità a un futuro infernale.

Quale strada sceglieranno i Governi che si dovranno confrontare a Glasgow tra pochi giorni?

Fonte: The Guardian

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