Arte: gli impressionisti segreti a palazzo Bonaparte

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In un periodo di estrema
difficoltà per la città di Roma la capitale d’Italia può e deve trovare forza
nel suo inesauribile patrimonio artistico. A tal proposito una mostra in
particolare sembra poter portare una ventata di speranza e di ottimismo alla cosiddetta
città eterna che può e deve rialzarsi attraverso i propri gioielli artistici.
In una cornice impareggiabile come quella di Piazza Venezia dove si affaccia
l’omonimo palazzo medievale che prende il nome della Serenissima e
l’incredibile scenografia marmorea offerta dall’altare della Patria con la
tomba al milite ignoto, il palazzo Bonaparte offrirà infatti in un’unica
edizione mondiale, dal 6 ottobre 2019 all’8 marzo del 2020 una mostra intitolata “Impressionisti Segreti”. Una selezione di opere
provenienti tutte da collezioni personali e mai esposte prima in Italia con
alcuni quadri di privati, naturalmente gelosi dei loro tesori, che hanno deciso
di svelare in prima assoluta (da qui il titolo della mostra) e dal vivo queste
tele per legare i loro nome alla storica riapertura di Palazzo Bonaparte. Artisti di valore eccezionale come Gauguin, Monet, Cézanne, Renoir, Pissarro e anche molti capolavori dei
cosiddetti post-impressionisti impreziosiscono il catalogo di questo evento che
sta già riscuotendo un apprezzabile risultato in termini di critica e di
biglietti venduti.


La mostra fornisce anche un’ottima occasione per visitare Palazzo Bonaparte già D’aste Rinuccini, una delle dimore nobiliari più prestigiose del quartiere Pigna che dal 1818 al 1836 ospitò Maria Letizia Ramolino Bonaparte, la madre di Napoleone, il condottiero francese grande stratega e amante del rischio, il cui influsso culturale su Roma fu abilmente documentato da Mario Monicelli nel suo capolavoro su Roma con Alberto Sordi, Il Marchese del Grillo.

Il palazzo, mai aperto al
pubblico fino ad oggi e ristrutturato da Generali Assicurazioni (che risulta
anche essere proprietaria dell’immobile), rappresenta lo scrigno perfetto per i
preziosi fermi immagine di fine ottocento raccolti in questo nuovo interessante
polo culturale. Fermi immagine meravigliosi che seguono alcuni logici leitmotiv
sul quale è basata la mostra stessa. Innanzitutto la maggior parte degli
impressionisti era di origine francese e non è un caso dunque che la mostra sia
stata proprio organizzata nella dimora della madre di Napoleone, forse il
personaggio storico più famoso legato ai colori dei nostri cugini transalpini.
Inoltre i collezionisti hanno avuto anche un motivo in più per prestare le loro
opere all’evento in quanto è un fatto piuttosto acclarato che lo stesso
movimento impressionista ebbe modo di sorgere e di svilupparsi proprio grazie
agli investimenti dei mecenati privati, visionari amanti dell’arte che dettero
fondi e massima libertà d’espressione ai pittori “controcorrente” e
sperimentatori seguaci di questo nuovo filone pittorico considerato all’epoca
addirittura quasi “eretico”. Il percorso espositivo che si dipana nelle varie
sale, segue un allestimento tematico incentrato sui soggetti a carattere
paesaggistico (scorci, panorami e angolature bucoliche), ritratti e vita
parigina in generale, tra i temi più dipinti dagli artisti del circuito
impressionista.

Le oltre 50 opere esposte aiutano a ripercorrere la storia di questo movimento artistico a livello analitico e didattico mentre i visitatori, tra uno schizzo di Monet e un “primo piano” di Renoir, potranno al contempo godere della ricca ornamentazione delle sale, opulento riflesso dei gusti ricercati della madre di Napoleone che non badò senz’altro a spese per abbellire la sua ricca dimora romana quasi esageratamente ricolma di affreschi, statue e mosaici. Un’orgia di quadri, arredi e ornamentazioni degna di una delle città d’arte più belle del mondo.

La mostra patrocinata
dall’Ambasciata di Francia e dalla regione Lazio è curata da Claire
Durand-Ruel, discendente di quel Paul Durand-Ruel celebre mercante d’arte e
primo sostenitore “privato” degli impressionisti e da Marianne Mathieu,
direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2018 già si
occupò dell’organizzazione della visitatissima mostra di Monet all’adiacente
complesso del vittoriano. Un motivo in più per visitare la mostra sugli
impressionisti è che parte del ricavato dei biglietti sarà devoluto in
beneficenza per la costruzione del “Centro Komen Italia di Terapie Integrate di
Oncologia” del Policlinico Gemelli.

da Il Sorriso Quotidiano

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