Allarme sindacati per la ‘Notte rosa’: “Treni strapieni, caos stazioni, no mascherine: c’è rischio contagi”

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I sindacati dei trasporti chiedono regole ad hoc per regolamentare i flussi. E citano episodi di sovraffollamento già negli scorsi weekend Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


BOLOGNA – La notte rosa della Riviera, diventata Pink week (3-9 agosto), “allarma e preoccupa” i sindacati dei trasporti dell’Emilia-Romagna per la prospettiva di treni strapieni, passeggeri senza mascherine, “gestione approssimativa” dei flussi. E “senza misure specifiche di gestione dei flussi, le stazioni ferroviarie sono i primi luoghi potenzialmente ad alto rischio che possono esporre” passeggeri e lavoratori “a un possibile contagio”, avvertono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Fast, Orsa, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri. Che dunque sollecitano “un atto di responsabilità delle Prefetture e della Regione Emilia-Romagna con scelte organiche e straordinarie, adeguate allo scenario che si presenterà, affinché vengano adottate le massime misure per limitare il diffondersi del contagio e del panico, nell’interesse dei lavoratori e dei passeggeri coinvolti”.

Le avvisaglie dei problemi, peraltro, ci sono già state, dicono i sindacati: negli scorsi weekend “si sono verificati diversi episodi di sovraffollamento che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine, soprattutto in località turistiche dove non c’è la Polizia ferroviaria, causando ritardi e disagi ai viaggiatori. In alcuni casi i passeggeri si sono rifiutati di indossare le mascherine, nonostante i ripetuti annunci a bordo treno e nella stazioni, scaricando tutta la responsabilità sul personale viaggiante”.

Questo porta a dire che c’è “una gestione approssimativa dei flussi dei viaggiatori, anche perché la misurazione della temperatura corporea non avviene in maniera capillare e i marker utilizzati sui marciapiedi iniziano a mostrare segni di logoramento”. Tutto peraltro segnalato in un incontro di lunedì scorso con le aziende del trasporto pubblico locale e l’assessorato regionale ai Trasporti.

A Regione e aziende del Tpl, sindacati hanno chiesto più sicurezza e più sorveglianza “da parte di chi deve controllare”. In particolare, l’adozione di un filtro dei flussi di passeggeri con la verifica dell’utilizzo delle mascherine e del possesso del biglietto nelle stazioni ferroviarie.

“E’ inaccettabile che in questa fase lavoratrici, lavoratori e passeggeri viaggino nelle stesse condizioni dell’estate scorsa. Le scene nelle ore di punta dei weekend di persone ammassate nelle carrozze, con o senza mascherine, sono lì a dimostrarlo. Ricordiamo pure- dicono Filt, Fit, Uiltrasporti, Fast, Orsa e Ugl ferrovieri- che il controllo effettivo del rispetto delle norme sanitarie e di viaggio sono completamente a carico del personale di bordo. La salute e sicurezza del personale front-line è quindi una priorità imprescindibile”.

I sindacati sono quindi pronti a tutelare “anche legalmente, il personale in caso di condizioni di viaggio non conformi all’attuale quadro normativo”. Intanto, appunto, chiedono “scelte organiche e straordinarie, adeguate allo scenario che si presenterà”.

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