A Venezia “Monica” di Pallaoro, con l’attrice trans Trace Lysette

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VENEZIA (ITALPRESS) – E’ un ritorno a casa doloroso come una rinascita quello che Andrea Pallaoro racconta in “Monica”, il suo nuovo film presentato oggi in Concorso a Venezia 79. In scena c’è l’attrice trans americana Trace Lysette, presenza intensa e determinata nella sua neutralità emotiva, che incarna il percorso di rinnovamento identitario della protagonista. Sostanzialmente cacciata di casa sedici anni prima, Monica viene ricontattata dalla famiglia per assistere la madre nel percorso terminale della sua malattia. Il suo è un ritorno in una famiglia che l’ha conosciuta come uomo e ora la ritrova nella sua identità femminile, ma se il confronto con il fratello, la cognata e i nipotini è agevole se non caloroso, quello con la madre deve attraversare le strettoie del silenzio per poter raggiungere un rinnovato sentimento d’unione.


Il dialogo tra queste due donne che affrontano il percorso inverso della morte e della rinascita è narrato da Andrea Pallaoro con una grande sensibilità: l’idea di chiudere l’intero film sulla figura di Monica, riquadrata nei margini stretti del formato classico del cinema, corrisponde alla necessità di scandagliare la sua presenza scenica ed esistenziale con precisione, indagando i suoi lineamenti come attraverso lo sguardo della madre. Ma la vera chiave d’accesso al dramma è offerta dal silenzio che segna il dialogo tra Monica e la madre, l’idea di stare nel binario del non detto per lasciare che si pongano le basi di una rinascita sentimentale tra le due donne è centrale per comprendere l’impianto psicologico ed estetico del film. Interamente girato in America, dove il regista trentino si è trasferito ancora adolescente per studiare cinema, “Monica” è un film che mostra una maturità espressiva e narrativa davvero notevoli e conferma la qualità pienamente introspettiva del cinema di questo autore.

foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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