A Palermo Tec focus su turismo, Fiaip “Per l’Isola 2023 anno rinascita”

Condividi

Tempo di Lettura: 4 minuti PALERMO (ITALPRESS) – Il presente parla di numeri in crescita dopo la crisi legata alla pandemia, il futuro di una possibilità di allungare la stagione turistica per fare in modo che i flussi non diminuiscano in alcuni mesi dell’anno: questi i principali argomenti di discussione nella seconda edizione di ‘Tec Palermo 2023. Turismo e case […]

Loading

Condividi
Tempo di Lettura: 4 minuti

PALERMO (ITALPRESS) – Il presente parla di numeri in crescita dopo la crisi legata alla pandemia, il futuro di una possibilità di allungare la stagione turistica per fare in modo che i flussi non diminuiscano in alcuni mesi dell’anno: questi i principali argomenti di discussione nella seconda edizione di ‘Tec Palermo 2023. Turismo e case nel Mediterraneò, tenutosi all’Astoria Palace Hotel e organizzato dalla Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) di Palermo attraverso una tavola rotonda che ha coinvolto diversi rappresentanti di istituzioni e categorie produttive: presenti, oltre al presidente Fiaip Palermo Marco Burrascano in veste di padrone di casa, il vicesindaco del capoluogo siciliano Carolina Varchi, l’istruttore direttivo dell’assessorato regionale al Turismo Ludovico Giambrone, il presidente Gesap Salvatore Burrafato, il presidente di Federalberghi Palermo Nicola Farruggio, la market team manager di booking.com Roberta Di Maria, il presidente di Cefalù Host Salvatore Di Giorgi, il primo cittadino di Bagheria Filippo Tripoli e il pari ruolo di Terrasini Giosuè Maniaci.
A prescindere dalla categoria di appartenenza i dati vanno tutti nella stessa direzione: il 2023 è stato l’anno della rinascita del turismo in Sicilia, con il picco raggiunto nel corso dell’estate nonostante le altissime temperature in alcune fasi. “Nel 2022 gli appartamenti disponibili per locazione a Palermo erano circa mille, ora sono 1.700 – sottolinea Burrascano, – Non colpisce tanto l’aumento dell’offerta, quanto la posizione di queste unità immobiliari, che non sono più appannaggio esclusivo di centro storico e fascia costiera”. Un ulteriore passo avanti può arrivare, secondo il numero uno di Fiaip Palermo, dal maggiore coinvolgimento degli agenti immobiliari: “Turismo e case insieme fanno quasi il 25% del Pil nazionale: dietro ogni investimento vi è la mediazione e l’intermediazione di un agente che, conoscendo il mercato, ne anticipa i segnali e ne attribuisce il corretto prezzo per facilitare lo scambio. I numeri ci dicono che a Palermo ci sono circa 50 mila case libere, in tal senso una risposta non può che venire dal turismo: ci aspettiamo il 20% di intermediato di locazione turistica da parte di agenti immobiliari, che possono garantire capillarità sul territorio, legalità della negoziazione ed elevato standard qualitativo dell’alloggio”.
Per Varchi la parola d’ordine per la definitiva consacrazione del turismo a Palermo è una sola: “Il Comune, dopo aver recuperato subito i livelli turistici pre pandemia, è pronto ad avviare un percorso virtuoso di destagionalizzazione: abbiamo infrastrutture come il molo trapezoidale pronte ad accogliere tantissimi turisti e il patrimonio culturale della città non ha eguali. C’è inoltre la volontà di offrire un programma culturale importante tra Natale, Capodanno e il 400° anniversario per il festino di Santa Rosalia. E’ chiaro tuttavia che sul fronte dei servizi e del decoro c’è ancora molto da fare, soprattutto in determinati quartieri”. Un altro impegno che coinvolge Palazzo delle Aquile, spiega il vicesindaco, è quello della sicurezza: “Stiamo fronteggiando il tema con il potenziamento della videosorveglianza e una maggiore sinergia interistituzionale, grazie all’attuazione della Control room; in più fronteggiamo il fenomeno della mala movida con l’operazione Alto impatto, che coinvolge diverse forze istituzionali. Non mi sento di dire che i problemi in termini di sicurezza possano nuocere ai flussi turistici: recensioni e riscontri che ci giungono dall’Ufficio relazioni con il pubblico non danno l’idea di una città poco sicura”.La conferma di un miglioramento generale dei flussi in Sicilia arriva anche dai dati dell’assessorato regionale al Turismo: Giambrone evidenzia come “il numero di strutture ricettive è aumentato da 7mila a 35mila, in più confrontando il periodo gennaio-ottobre tra 2022 e 2023 ci risulta che le presenze sono aumentate del 7% tra settore alberghiero ed extralberghiero. Per prolungare la stagione turistica ci sono diverse idee, ad esempio in tema di spettacoli ed eventi culturali abbiamo previsto sessioni autunnali e i primi dati ci dicono che le presenze sono in crescita”.
L’aeroporto di Palermo è stato tra i principali punti di riferimento in tema di boom turistico: uno scenario che, secondo Burrafato, si spiega con diversi fattori. “I passeggeri del Mediterraneo devono scegliere tra la Sicilia e la Grecia come mete isolane, i numeri al momento ci dicono che prevaliamo noi e questo va certamente ricondotto al quadro geopolitico del Mediterraneo, che premia di più la scelta di Palermo come meta; in più il clima ci permette di allungare la stagione turistica. Non c’è nessun derby con Catania: ciascuna provincia ha le sue attrattività”. I precedenti record di presenze, aggiunge il presidente Gesap, sono stati polverizzati: “Nella prima settimana di dicembre contiamo di toccare la soglia di 8 milioni di passeggeri: parliamo del 10% in più rispetto al pre Covid. Per Agrigento capitale della cultura 2025, ma non solo, abbiamo redatto un piano di investimenti da 68 milioni di euro tra il 2024 e il 2027: puntiamo a migliorare accessibilità e fruibilità dell’aeroporto Falcone-Borsellino e tutti gli investimenti sono fatti con i mezzi a nostra disposizione, senza attingere alla spesa pubblica, al fondo sociale o al Pnrr”.
Per Farruggio il consolidamento di una stagione turistica così positiva può arrivare con “un sistema ancora più organizzato di servizi sul territorio. Il turismo ha bisogno di una governance che ne attenzioni non solo i punti forti, ma anche le criticità: i collegamenti infrastrutturali rappresentano un tema di primo livello, ci sono borghi tuttora irraggiungibili e in generale le forme di turismo sono poco variegate. Inoltre i flussi turistici non possono fermarsi da novembre a marzo: bisogna incrementare l’attività congressuale e gli eventi in bassa stagione, solo così potremo vivere di turismo 365 giorni l’anno e non solo nel periodo estivo”. A tracciare una prospettiva intrigante per il 2024 è Di Maria, che attraverso i dati raccolti da booking.com evidenzia come “siamo tornati nuovamente ad avere prenotazioni in anticipo rispetto alla stagione turistica, cosa che non succedeva dal pre Covid. Già adesso abbiamo le prime prenotazioni per la prossima stagione, segno ulteriore che nonostante i costi della vita siano aumentati la tendenza è quella di non rinunciare ai viaggi”.

– Foto: xd8/Italpress –
(ITALPRESS)

Loading