A Clemente Mimum il Microfono d’oro Siae. Sangiuliano “Un maestro”

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Tempo di Lettura: 3 minuti ROMA (ITALPRESS) -Questa mattina, nella Sala Puccini della Direzione Generale di SIAE il Presidente Onorario Giulio Rapetti Mogol e il Presidente SIAE Salvatore Nastasi, alla presenza del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, hanno consegnato a Clemente Mimun il Microfono d’Oro, omaggio alla carriera di un professionista che da oltre 45 anni accompagna – innovandola – […]

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ROMA (ITALPRESS) -Questa mattina, nella Sala Puccini della Direzione Generale di SIAE il Presidente Onorario Giulio Rapetti Mogol e il Presidente SIAE Salvatore Nastasi, alla presenza del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, hanno consegnato a Clemente Mimun il Microfono d’Oro, omaggio alla carriera di un professionista che da oltre 45 anni accompagna – innovandola – la storia dell’informazione italiana.
Il Microfono d’Oro è un riconoscimento che la Società Italiana degli Autori ed Editori ha inaugurato lo scorso anno con la premiazione di Vincenzo Mollica, anche lui oggi ospite in SIAE, e che si rinnova con l’omaggio a un “Maestro di Giornalismo” come Mimun.
«Clemente Mimun rappresenta 45 anni di eccellente storia del giornalismo italiano. Questo è un premio degli Autori e degli Editori a chi negli anni ci ha sempre sostenuto, e Mimun è uno di questi. Il Microfono d’oro è un importante riconoscimento che la SIAE consegna annualmente, un premio voluto fortemente dal nostro Presidente Onorario Mogol», ha detto il Presidente Salvatore Nastasi.
Consegnando a Mimun la targa di Maestro di Giornalismo, Mogol ha anche ringraziato il Ministro Sangiuliano «che ci ha onorati della sua presenza. Lo conosco da poco ma posso dirvi che è una persona meravigliosa».
«Non sono qui come Ministro della cultura – ha detto Gennaro Sangiuliano – ma come presidente del Mimun fan club. Vi voglio fare piccola confidenza: a volte la mattina alle 6 ricevo qualche messaggino di Clemente, e sono delle ottime idee. Lui stesso mi ha suggerito Mogol come consigliere per la cultura popolare e io ho accolto subito il suggerimento. Mi ha dato delle altre idee, per esempio quella di un trimestrale del Ministero e io sto lavorando per tradurre in atti concreti i suoi suggerimenti. L’ho apprezzato come direttore del Tg2 e mi sono messo sulla scia di quello che lui aveva creato. Un maestro è colui che inventa e crea qualcosa di inedito, e io andando a fare il direttore del Tg2 ho potuto beneficiare di prodotti che lui aveva creato, come “Costume e società” e tante altre rubriche che poi sono state la cifra di identità di quel telegiornale e che ancora fanno tanto ascolto pur essendo cambiato di mondo della televisione. Io ho solo un rammarico, di non essere riuscito a lavorare insieme a lui. Quando smetto di fare il Ministro spero mi prenda al Tg5, così possiamo coronare il mio sogno».
«Io sono un noto assenzialista – ha detto Clemente Mimun – ma questa volta non ho avuto dubbi nel venire a ritirare questo premio, perché me lo merito. A differenza di altri che si consegnano premi a vicenda, quelli che stanno sempre dalla parte giusta della storia, io sto dalla parte di chi valorizza quello che c’è di bello e di buono in questo paese. Siamo un popolo di piagnoni e invece abbiamo tante cose belle. Ho sempre fatto il possibile per valorizzare cinema, arti, architettura, innovazione e imprese e ringrazio tutti quelli che in questi anni mi hanno aiutato. Siamo abituati a pensarci grandi nel passato e scarsi nel presente, mentre oggettivamente è difficile non ritenersi i migliori. Non siamo pizza e mandolino, e noi proviamo a convincere gli italiani che sono molto meglio di quello che pensano. Io sono stato abituato a restituire i tg che ho preso in carico con percentuali di share molto migliori di quelle con cui li trovavo, e da 15 anni al Tg5 è anche grazie a un editore che ci lascia liberi di scegliere».
«Quando scelsi la maturità classica – ricorda l’Avvocato Giorgio Assumma – volevo fare il mestiere del giornalista. Mio padre invitò a pranzo Giuseppe Prezzolini, che mi raccontò le cinque qualità per essere giornalista. La prima era avere un innato tocco aristocratico, quel tatto che ti permette di parlare di tutti e con tutti, e lì capii che non era per me. Clemente è talmente aristocratico che anche quando mangia tre piatti di pasta riesce a mantenere il tatto di una dama rinascimentale; quando fuma, sa mantenere la sigaretta dritta in quel modo che permette alla cenere di non cadere».
Erano presenti Al Bano, Massimo Boldi, Maurizio Gasparri, Mario Lavezzi, Gianni Letta, Giovanni Malagò e Tony Renis, oltre a moltissimi giornalisti amici e colleghi di Mimun. I nomi dei protagonisti della televisione e dello spettacolo che, non potendo essere presenti, hanno voluto inviare un videomessaggio di affetto e di stima: (in o.a.) Biagio Antonacci, Edoardo Bennato, Paolo Bonolis, Caterina Caselli, Claudio Cecchetto, Piero Chiambretti, Luca Cordero di Montezemolo, Simone Cristicchi, Gigi D’Alessio, Diego Della Valle, Pierfrancesco Favino, Fiorello, Giorgia, Francesca Manzini, Barbara Palombelli, Vasco Rossi, Jerry Scotti, Shel Shapiro, Maurizio Vandelli, Renato Zero.
– foto ufficio stampa Siae-
(ITALPRESS).


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