30 anni senza Trabant, la mitica auto simbolo della Germania dell’Est

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Trenta anni senza Trabant. È già passato così tanto tempo da quel 30 aprile del 1991 quando l'ultima piccola auto simbolo della Repubblica Democratica Tedesca lasciava le linee di produzione della fabbrica di Zwickau dove oggi, per uno strano scherzo del destino, il Gruppo Volkswagen produce le sue auto elettriche che guardano al futuro. La Trabant, invece, guardava al passato visto che è stata prodotta dal 1957 fino alla fine dei suoi giorni senza subire evoluzioni tecniche sostanziali. In particolare, la versione 601 è rimasta invariata fino al 1990, con il suo motore biclindrico due tempi da 600 cc che bruciava miscela come i motorini di una volta. Pur pesando poco più di 600 kg – oggi un'utilitaria pesa quasi il doppio – i 23 CV non potevano fare miracoli e per arrivare a 100 km/h bisogna avere molta pazienza e essere coscienti che la corsa si sarebbe interrotta subito dopo, a 108 km/h. Ma del resto la fretta non era una caratteristica nella vita della Germania dell'Est, dove la Trabant era l'unica auto cui la maggior parte della popolazione poteva accedere, spesso con tempi di attesa lunghissimi, anche di tre anni. Questo perché la produzione veniva fatta praticamente a mano, con vecchie tecnologie mai aggiornate. Trenta anni senza Trabant, dunque, ma il modello che ha chiuso la produzione, era assai diverso da quello precedente e la sua storia merita di essere raccontata.


All'inizio degli anni Ottanta i vertici della Sachsenring, la Casa produttrice della Trabant, si misero in contatto con la Volkswagen, per ottenere il motore della Polo e installarlo al posto del futuro due tempi. Servì oltre un anno per chiudere l'accordo, dal momento che la DDR voleva pagare in forza lavoro; poi servirono altri anni per costruire un nuovo stabilimento accanto al vecchio (la produzione della P601 a due tempi continuava) dove creare la linea della nuova Trabant 1.1. Allo stesso tempo, sorse anche un impianto a Chemnitz – allora Karl-Marx Stadt – per produrre all'Est i motori destinati alle Volkswagen dell'Ovest.

Insomma, un asse industriale complicato tra due nazioni che erano formalmente nemiche e che divenne inutile dopo pochi mesi, visto che a novembre del 1990 cadde il Muro di Berlino, quando le vendite della Trabant 1.1 erano appena iniziate. Andarono avanti ancora per qualche mese ma poi l'auto era così obsoleta che venne ritirata dal mercato. Per anni la Trabant cadde nel dimenticatoio, salvo poi venire recuperata negli ultimi lustri, visto che per molti tedeschi è un simbolo culturale. Può sembrare strano ma si tratta della Ostalgie, ovvero la nostalgia della DDR.

Addirittura, negli ultimi dieci anni sono state registrate circa 35.000 Trabant in Germania, molte delle quali recuperate nei paesi dell'est. Le quotazioni degli esemplari nelle migliori condizioni viaggiano intorno ai 5.000 euro. Non è poco per un'auto di cui in tutto sono stati prodotti oltre 3 milioni di esemplari.

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