100 anni fa la prima trasvolata dell’Atlantico, senza scalo

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Quando si dice un atterraggio di fortuna. Fu esattamente cento anni fa. E quell’arrivo con schianto finale un po`  goffo fece la storia. Era il primo volo transatlantico che si concludeva con successo, nonostante il muso dell’aereo conficcato nella verde terra d’Irlanda, e le ali ammaccate. Il velivolo, un bombardiere biplano Vickers Vimy, reduce del primo conflitto mondiale concluso da soli sette mesi, aveva preso il volo a Terranova, in Canada, sedici ore prima. Ai comandi c’erano il capitano pilota John Alcock e il tenente navigatore Arthur Whitten-Brown, entrambi della Britain’s Royal Air Force. L’aereo non trasportava bombe, ma missive postali. Fu un evento storico, perché come spiega Peter Collins, responsabile del patrimonio storico di Rolls Royce: “molta gente nel 1919 non aveva nemmeno visto un aereo. Era una novità assoluta destinata a rimanere grazie alla sua affidabilità”. Infatti il biplano aveva resistito in volo alle correnti e alle tempeste atlantiche, toccando terra a Clifden, località imbottigliata in un fiordo, nell’estremità occidentale dell’Irlanda, allora ancora parte dell’impero britannico. I due piloti se la cavarono, nonostante la botta, e furono accolti a Londra da eroi.


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